LAGOÈ tutta questione di… demenza.

Non posso che essere, e totalmente, confermando ogni singola parola, con l’autore di questo articolo.

Non vi sono da scrivere ulteriori considerazioni, dopo aver letto l’articolo cui mi riferisco, e presa quella necessaria coscienza di appartenenza al genere umano, per comprendere in quale direzione stanno andando alcune manifestazioni umane, specialmente quando qualche intellettuale sostiene che l’Illuminismo abbia illuminato qualche cosa.

Di certo, le menti dei passeggianti sull’acqua sono al buio, e spero che riusciranno, prima o poi, a trovare nel loro cammino acquatico qualche oggetto illuminante di facile consumo, e persino riciclabile. Almeno me lo auguro.

Ciò che diventa interessante, però, e sempre dal punto di vista antropologico, è l’ignoranza generale necessaria affinché molte persone possano credere di esistere in vita, senza rendersi conto che cose di questo genere non hanno nessun valore artistico, e meno che meno esistenziale.

Ammirare qualsiasi lago del mondo, oppure le Tre Cime di Lavaredo, senza doverci appiccicare espressioni plastificate di milioni di euro buttati, perché non si è più capaci di rimanere incantati dalle atmosfere della Natura di questo pianeta, penso sia espressione di quanto i cervelli di qualche umano siano praticamente in stato di demenza.

L’artificiosità a tutti i costi, anche in senso letterale è da intendersi il termine “costi”, è la caratteristica della nostra contemporaneità europea, forse persino occidentale, che ci allontana sempre di più dalla possibilità di riflettere, anche da soli e in gruppo, sul vero pellegrinare umano.

Come sapete tendo ad essere fiducioso sul miglioramento della specie, e continuo a rimanerlo, anche se queste manifestazioni mi inducono a ritenere che i tempi saranno certamente lunghi, specialmente nella nostra nazione.

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