Calcio all’italiana
È tutta questione di… disperazione.
Io amo Napoli, da molto tempo. Vi ho insegnato ed ho conosciuto persone formidabili, sia dal punto di vista intellettuale che da quello esistenziale. In certe condizioni, ovviamente, vi abiterei. In altre, assolutamente no.
Ecco, questa notizia è perfettamente in linea con le contraddizioni, le luci e le ombre, di questa popolazione e di questa città, che resta, secondo me, l’occasione offerta al mondo per comprendere quanto ridicolo e nel contempo serio, sia l’essere umano.
Che Maradona sia stato un grande atleta è vero, e questa è la sua luce e che sia stato anche un evasore e al tempo stesso un drogato, è l’ombra, altrettanto vera. E cosa si fa? Gli si dà, giustamente e secondo uno stile prettamente partenopeo – stile che sta diventando anche italiano -, la cittadinanza onoraria. Eh, sì! È un onore tutto meridionale trovare una persona alla quale dare la cittadinanza, proprio perché incarna gli eccessi del positivo assieme a quelli del negativo della propria identità.
E tutto questo serve, ovviamente, a fare dimenticare che a Napoli non si trova lavoro, che esistono povertà e ignoranza diffusa assieme alla delinquenza. Ma questo accade ovunque, mi si dirà. È vero, anche il Nord non è messo bene, anche se esiste qualche differenza, se non altro per quanto riguarda le formiche in ospedale. Ebbene, se anche il Nord è simile al Sud, nel bene e nel male, perché non dare addirittura la cittadinanza onoraria italiana, e non solo napoletana. Tanto, come stiamo andando, più bravi si è a rubare, come sanno fare solo alcuni atleti, meglio è.
Un grande onore per tutti noi.