Giudicare legal…mente!
È tutta questione di… precisione.
Sì, la precisione è un concetto che la nostra mente considera in molte circostanze, e una di queste è relativa all’espressione dei propri giudizi sulle cose, sulle persone e sugli avvenimenti. Essere precisi di fronte a quello che accade nel mondo, significa cercare di delimitare i confini all’interno dei quali collocare il nostro giudizio. In altri termini, non posso giudicare con completezza ciò che non riesco a vedere chiaramente, oppure ciò che non appare in tutte le sue componenti.
Prima di poter affermare che l’automobile appena acquistata è precisamente quello che ho sempre desiderato, dovrò prendere confidenza con essa nell’arco di un tempo ragionevole, per verificare che l’idea iniziale che ho della sua utilità per me sia confermata nel tempo da ciò che sperimento guidandola.
Questo semplice e preciso ragionamento è elaborato dalla nostra mente rispetto a tutto ciò che frequentiamo, persone incluse, specialmente quando, all’interno di una società, sono alcune esponenti istituzionali ad esercitare il potere di giudizi che possono avere, ed in effetti hanno, gravi conseguenze nel futuro del giudicato. Si tratta dei giudizi della magistratura e dunque formulati dai suoi magistrati.
Quello che è accaduto nei confronti di Silvio Berlusconi dimostra che anche la mente dei giudici è una mente umana, ossia una mente che ha bisogno di tempo e attente indagini prima di giungere ad un giudizio definitivo. Ecco perché il giudizio legalmente valido verso una persona, situazione oppure evento, viene formulato nella nostra nazione attraverso un periodo di tempo all’interno del quale è possibile raggiungere una verità processuale precisa, non necessariamente autentica anche a livello esistenziale.
L’esistenza di una persona viene sempre prima della legge che ne regola l’agire, e forse sarebbe il caso che i media imparassero, se non riescono a dare il giusto peso all’esistenza stessa, a valutare l’importanza delle conseguenze che le loro parole possono procurare, persino nella mente dei magistrati.
E, vi assicuro, conosco magistrati che hanno davvero una mente…