Sogni… assassini
È tutta questione di…inconscio.
Alzi la mano chi non ha mai sognato almeno una volta di compiere un omicidio. Ne vedrei, sono sicuro, poche, forse nessuna, di mani alzate perché la violenza nei sogni è molto più diffusa di quello che si può pensare. Questo vuol dire che siamo tutti potenziali killer? Non proprio.
Da uno studio appena pubblicato effettuato da due ricercatori tedeschi risulta che l’identità che assumiamo nei nostri sogni non è del tutto slegata da quella che potremmo avere nella vita quotidiana, specialmente quando facciamo sogni violenti.
Ma qual è la ragione che induce il cervello a suggerire immagini di tale violenza, anche brutale, in persone dalla vita apparentemente semplice e tranquilla e che mai penserebbero di commettere un omicidio?
Secondo il modello interpretativo freudiano, l’assassinio onirico potrebbe essere il simbolo di una paura da sconfiggere, ad esempio, o di una parte di se stessi da obliare, mentre i dati della suddetta ricerca fanno emergere il ritratto di sognatori “assassini” che da svegli si mostrano comunque aggressivi e ostili.
Secondo il professor Michael Shredl del Central Institute of Mental Health di Mannheim, in Germania – che conduce da anni studi in questo settore della ricerca- i “criminali” onirici sono persone introverse, poco inclini a socializzare con il prossimo.
Oltre all’introversione e ad uno scarso livello di disponibilità a relazionarsi con l’altro, secondo la ricerca a questi tratti si associa la predisposizione mentale a compiere esperienze emotive forti anche da svegli.
Il cervello di questi “assassini” durante il sogno amplificherebbe cioè alcune esperienze immaginate ma taciute alla coscienza durante la vita quotidiana.
Secondo la ricerca, poi, la percentuale di aggressivi onirici è decisamente più alta tra gli uomini rispetto al campione femminile. Questo dato conferma uno studio precedente curato dallo stesso Shredl ed è la riprova del fatto che ad accomunare tutti i “sognatori criminali” vi è un elevato grado di aggressività da svegli.
Se vi si pensa, è piuttosto plausibile che siano proprio le persone più chiuse a reprimere le proprie emozioni tanto fino a farle esplodere con violenza nei sogni. Per quelli che introversi non sono è probabile, invece, che l’aggressività onirica derivi dall’apertura nei confronti delle loro stesse emozioni che vengono in questo modo riconosciute nei sogni.
Dal punto di vista antropologico-mentale quello del Professor Shredl è uno studio importante perché evidenzia una stretta relazione tra stile di vita introverso, vissuti emozionali aggressivi e sogni in sintonia con azioni violente.
Dobbiamo attendere i prossimi studi per comprendere se nel caso del femminicidio, oppure di genitori che uccidono i propri figli, siamo in presenza di individui con queste caratteristiche. E’ per questo motivo che studi di questo tipo possono rivelarsi davvero utili per agire preventivamente nei confronti di persone dalle caratteristiche descritte.