Scienza vs Natura: dove andremo a finire?
È tutta questione di… riflessione.
Sono stati ottenuti, per la prima volta al mondo, i primi spermatozoi in vitro, frutto dell’elaborazione genetica del tessuto testicolare di un maschio umano sterile.
Se questo serve per far sì che la vita sulla Terra non si estingua, credo sia un bene.
Ma… c’è un “ma”, relativamente importante.
Verso quali individui sarà rivolto questo tipo di scoperte: per chi saranno rese disponibili nella loro realizzazione pratica? A tutti, anche a coloro che sono in difficoltà economiche e desiderano avere un figlio? E, last but not least, siamo sicuri che la possibilità di generare un figlio sia garanzia di essere buoni genitori o quanto meno genitori responsabili?
E in tutto questo, che ruolo finisce per avere Madre Natura?
Indipendentemente dalla volontà di un maschio umano di avere figli (a meno che questa situazione di sterilità non dipenda da un incidente, oppure da una patologia contratta in vita), se la Natura ha deciso che una persona non possa/debba avere figli, fino a che punto la Scienza può arrogarsi il compito di cambiare il corso della storia personale naturale, per l’appunto?
Secondo la mia personale visione del mistero (che spiego nel mio testo La mente ama) tutti noi siamo “in affitto” in questo mondo: la nostra vita è limitata nel tempo e comunque “in prestito”. Tale condizione ci dovrebbe imporre di essere al meglio di noi stessi, senza che si alterino nel profondo tratti a noi congeniti. Tratti a volte diversi da quelli degli altri ma che si cercano di rendere forzatamente “normali” e omologati.
Spesso si tende a vedere solamente l’aspetto scientifico di scoperte, come quelle degli spermatozoi in vitro, e si trascura la portata culturale che queste innovazioni portano con sé, specialmente in ottica futura.
In realtà, il futuro è già qui: con noi e tutti i giorni. Invito quindi tutti a riflettere su che tipo di Vita vogliamo per noi e per i nostri cari, e soprattutto che tipo di esseri umani vogliamo provare ad essere. Naturalmente diversi gli uni dagli altri o scientificamente omologati gli uni con gli altri.