figli supermarketÈ tutta questione di… andare contro natura.

Nel giro di vent’anni non ci sarà più bisogno di fare sesso per procreare perché i figli saranno concepiti in laboratorio, con metodi diversi, innovativi rispetto a quello tradizionale,  ormai obsoleto, praticato da millenni.

Diventerà inusuale fare l’amore a fini riproduttivi perché la tecnologia riuscirà a liberarci da questa ormai inutile incombenza. Quando una coppia vorrà un bambino – e a questo punto non ci interessa nemmeno sapere se la coppia sia eterosessuale oppure omosessuale – sarà sufficiente lo sperma di un maschio – non necessariamente il maschio della coppia – ed un lembo di pelle di una femmina.

Con la pelle di una qualsiasi “lei” avremo la possibilità di creare cellule staminali le quali daranno vita ad una selezione di embrioni. Questi ultimi, prima dell’impianto, potranno essere analizzati, esaminati e studiati, affinché sia possibile individuare in anticipo ogni tipo di malattia.

Non vi sto descrivendo l’ultimo libro di fantascienza presente sugli scaffali delle nostre librerie. No: si tratta della previsione del professore Henry Greely, direttore del centro di bioscienze della Stanford University, che potremmo leggere nel suo “The End of Sex and the Future of Human Reproduction”.

Secondo il Professore i genitori (potremmo ancora chiamarli così mi chiedo!) potranno disegnare il bambino secondo l’adozione di quattro classificazioni:
a) la presenza di malattie gravi o incurabili;
b) la presenza di altre patologie;
c) l’aspetto del nascituro, come il colore degli occhi e dei capelli;
d) le caratteristiche comportamentali.

Su questa ultima categoria di scelta, lo stesso Greely afferma che attualmente le informazioni a nostra disposizione sono ancora limitate perché non siamo in grado di affermare se un bambino potrà sicuramente essere intelligente o meno, anche se certamente ci avvicineremo a saperlo con una discreta approssimazione.

Il Professore è convinto che la sua ipotesi sia plausibile e che avrà vantaggi in particolare per le coppie dello stesso sesso che saranno nelle condizioni di poter scegliere o meno di aver figli con i loro stessi geni.

Va da sé che questi nuovi metodi permetterebbero di evitare l’atto sessuale a scopo procreativo.

Non so cosa ne pensiate voi di questo scenario, ma io rabbrividisco al pensiero di una realtà così asettica dove non accettiamo i figli per come ci arrivano, senza decidere noi le loro fattezze e caratteristiche comportamentali e dove il sesso è relegato a semplice passatempo se non puro esercizio fisico.

Sarò retrò, ma io preferivo i sani metodi tradizionali!

 

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