Poveri piccoli
È tutta questione di… cattiveria.
Sarà il caso di rivedere il nostro concetto giuridico di minorenne. E dunque, rivedere anche quello di maggiorenne.
Se da parte della Legge è legittimo il trattamento differenziato in base all’età, mi sembra giusto ragionare sul fatto che si possa differenziare il dolore e la deturpazione nel corpo e nella mente della vittima. La forza di un minore aggressivo di oggi, è meno distruttiva di quella di un maggiorenne che tratta nello stesso modo? Inoltre, qui non si tratta di forza isolata, singolare, perché questi individui “minori” si spostano spesso assieme a “maggiori”, e realizzano il loro piacere violento in gruppo, in massa, protetti dal consueto andazzo italiano dell’impunità.
I minorenni di oggi non sono certamente quelli di qualche anno fa, e potrebbero, senza che noi se ne possa avvertire la differenza, andare perfettamente a rappresentare le istanze dei cittadini italiani in Parlamento. Chissà che con questa alternativa, si riesca a mandare a casa i para-maggiorenni politici che ci ritroviamo oggi. Potrebbe essere una buona idea. Ci danno lezioni tutti, in Europa e le risposte del nostro Premier attuale sono totalmente ignorate, proprio in nome del valore “maggiorenne” di tali risposte. Ho l’impressione che i bambini veri stiano in altri luoghi, mentre quelli che la legge definisce tali stiano surclassando gli adulti, tanto nell’intelligenza, quanto nella perversa violenza. Ricordiamo i fatti di stupro di massa, definiti da qualcuno come bambinate!
La mente umana è in continua evoluzione, anche quando non ne vediamo ancora i risultati. La maturazione relativa alla gestione e l’espressione della violenza è oggi molto più precoce rispetto al passato, perché la libertà individuale nella quale sono lasciati i nostri giovani è eccessiva: spesso non conoscono barriere nè frontiere. Se non riusciamo noi adulti a sentirci responsabili delle conseguenze delle nostre scelte, figuriamoci i nostri minorenni, più veloci e consapevoli di questo, che sanno benissimo di potersi permettere quasi tutto! Le conseguenze le subisce solo la vittima. E noi. Loro, ritornano a comportarsi come prima, e con l’approvazione, nemmeno troppo recondita, di una certa magistratura.
E dire che non ci mancano le leggi, visto che siamo la patria della giurisprudenza! Forse aveva ragione Tacito quando diceva:“Corruptissima respublica plurimae leges”.