Ignoranti e felici
È tutta questione di… resistenza.
In televisione, in radio, nel web, incontriamo, con una certa frequenza, individui che parlano dimostrando un’ignoranza abissale. Anzi, direi una analfabetizzazione quasi totale. Strafalcioni sintattici e grammaticali, ignoranza totale circa la storia, la geografia e l’economia. Chi più ne ha più ne metta. Questo produce in noi la subdola convinzione che si possano esprimere giudizi avventati di fronte a tutti, anche a coloro che fanno ed hanno fatto della ricerca scientifica il proprio stile di vita. Se anche i rappresentanti politici, che dovrebbero narrare almeno un minimo livello di conoscenza alfabetica del mondo, sono capre travestite da esseri umani, il messaggio reale è chiaro. Tutti possono dire la loro su tutto, anche su argomenti di cui non hanno la minima conoscenza. E così, assistiamo al pullulare quotidiano di sempre nuove capre che si travestono da scienziati, senza intelligenza, esaltatati dalla sola idea di essere mediatici, ed esponenti di una crassa ignoranza. Certo hanno il loro pubblico, e ciò è forse peggio.
Il fatto è che simili atteggiamenti si riscontrano nella vita quotidiana e non di rado incontriamo persone che discutono arrogantemente di fisica, neuroscienze, economia, sociologia e meccanica quantistica. Un altro mondo, rispetto a quello nel quale sono cresciuto, dove mi veniva detto che quando non si sanno le cose è meglio tacere. Ma oggi, non importa affatto il contenuto di un messaggio, mentre è importante avere follower e audience. Questo è il vero e più grave trash, rispetto a quello che invece crediamo essere.
Per fortuna, conosco Sant’Agostino, il quale parlava di aurea solitudo, come di un vero e proprio vaccino contro questi para-individui. Certo, consiglio a tutti di fuggire da simili esemplari, altrimenti il proprio livello di umiltà, necessario in qualsiasi forma di sviluppo mentale, verrebbe definitivamente compromesso dalla loro frequentazione. Lasciateli convinti di essere quello che non saranno mai, perché tanto avranno sempre qualcuno che li segue, credendo di migliorare.
D’altra parte, la selezione naturale dovrà pur continuare a lavorare, o no?