Giovani vomitevoli italiani
È tutta questione di… distorsione della realtà. Non mi stupisco affatto di questa notizia. Alcune volte, fortunatamente non troppe, mi sono sentito dire anche io da qualche neolaureato, 22enne, al massimo 23enne cui offrivo una possibilità di lavoro: “Proff, ma quanto guadagno? E, devo andare lontano da casa? E, se poi mi stanco troppo”? La mia reazione, senza troppe esigenze terapeutiche, è stata sempre quella di replicare che mi ero sbagliato nell’offrire questa possibilità di crescita. Eh, sì… L’errore, come quasi sempre, è nostro, ossia del mondo adulto. Non si devono offrire lavori a questi giovani italiani. Vediamo così se […]