L’Italia puzza. Dal Parlamento… ai “mammoni”
È tutta questione di… “testa” marcia.
I dati di Eurostat sono chiarissimi e si comprende, se leggiamo attentamente l’articolo, che non è solo colpa dell’assenza di lavoro, ma è questione di mancanza di sicurezza, nei riguardi di se stessi e di una eventuale responsabile vita di coppia.
Se con un lavoro a tempo pieno si continua a rimanere in famiglia, significa che l’idea di trovare un compagno/a con cui condividere la vita futura, con una certa autonomia rispetto alla propria famiglia di origine, è praticamente abbandonata come prospettiva.
In effetti, il problema non è solo di tipo economico, ma esistenziale e a più ampio spettro. Certo il problema economico esiste in questa Nazione, ma dubito lo si possa risolvere solo occupandosi del lavoro privato senza intervenire sui parassiti di quello pubblico. É noto che questi ultimi pullulano nella nostra nazione, perché sono stati coltivati e cresciuti con una attenzione certosina, proprio da quei partiti che hanno condotto sul baratro l’Italia di oggi.
Non solo la coppia è scoppiata per definizione, perché l’idea di un mutuo soccorso che si basa sulla passione amorosa è paragonabile all’affermazione secondo la quale attraverso l’esercizio del coito si impara ad amare, ma la mente di molti giovani è completamente dissociata, ossia slegata dall’idea che in questa vita si esiste solo in presenza di un progetto a lunga durata.
E come è possibile progettare senza la presenza del concetto di sacrificio, ossia di fatica indispensabile (utile) per il mantenimento di una scelta e di un impegno che si vuole durino nel tempo?
In ottica antropologico-mentale, io faccio un sacrificio quando rendo sacro il mio fare, ossia agisco in modo tale che le azioni intraprese abbiano una conseguenza nel tempo di forte rilevanza, obbligandomi a fare i conti con la scelta iniziale tutti i giorni, rinnovando nella propria mente il desiderio di confermare e portare avanti la propria scelta.
Ma come posso sacrificarmi, se il concetto stesso di fatica, di tenacia e costanza nelle proprie scelte è messo in crisi da modelli di comportamento sociale che vanno nella direzione opposta? Sia sufficiente vedere cosa accade nella politica: raggiri, incoerenza, slealtà, voltagabbanismo, gattopardismo. E se questa è la realtà, per quale motivo si dovrebbe pretendere che un giovane adulto faccia qualche sacrificio per il proprio futuro, se i rappresentati di una nazione, votati dai sacrificanti, non tengono in alcun conto, quando non disconoscono in toto, i loro mandatari?
Senza una maggiore onestà da parte della testa del carrozzone Italia, altro che “puzzo del pesce restante”: andremo incontro ad un necessario e sempre più auspicabile reset, e questo, ogni volta che è accaduto nella storia, è sempre stato cruento e doloroso.