ansiaÈ tutta questione di… ansia.

Uno studio della Berkeley University dimostra che le persone con un alto livello di ansia hanno maggiori difficoltà a prendere decisioni quando si trovano di fronte a circostanze imprevedibili che procurano la sensazione di incertezza.

Questo tipo di persone, ossia molto ansiose, hanno la tendenza a percepire l’imprevisto come una vera e propria catastrofe, alla quale non sarà possibile sopravvivere. Gli eventi che possono produrre questa sensazione nelle persone ansiose sono considerati dalle meno ansiose come spiacevoli ma superabili perché si tratta, per esempio, di un litigio fra amanti, oppure un cambiamento sul posto di lavoro. Quest’ultimo tende ad essere interpretato dai primi, come una concreta minaccia alla propria carriera professionale.

Nello studio pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience emerge che la capacità di prendere decisioni da parte della nostra mente deriva dal tempo che impieghiamo nel leggere i dati che ci provengono dall’ambiente, ossia dalla situazione che stiamo vivendo. Se ci troviamo nelle condizioni di comprendere il significato di questi dati, all’interno di un periodo di tempo relativamente breve, saremo anche in grado di scegliere il miglior comportamento da adottare in risposta alla interpretazione dei dati stessi.

Sonia Bishop, professore assistente di Psicologia Generale presso la UC University di Berkeley, in California, assieme ai ricercatori  Timothy Behrens, Michael Browning, Gerard Jocham e Jill O’Reilly, dell’Università di Oxford, in Inghilterra, grazie alle sovvenzioni dal Consiglio Europeo della ricerca e il National Institutes of Health ha evidenziato che si verifica nel cervello degli ansiosi una specie di “guasto tecnico” nel circuito neuronale adibito alla presa di decisioni. Un “guasto” determinato dalla difficoltà di stabilire se i dati della situazione ambientale alla quale reagire, siano stabili o meno. In altre parole ancora, di fronte alla possibilità che nella vita quotidiana vi siano situazione imprevedibili, imponderabili, le persone ansiose rispondono con una capacità ridotta di prendere decisioni reattive, mentre riescono nel compito le persone con un livello tollerabile di ansia.

Una delle abilità mentali che tutti noi esercitiamo durante la nostra vita quotidiana è la capacità di valutazione, quasi automatica o inconscia, di un evento come casuale oppure come frutto di una logica causa-effetto. Per esempio, se ogni volta che cucino l’uovo al tegamino, nel rivoltarlo, mi si rompe, significa che vi è qualche cosa che non funziona nel metodo che utilizzo, mentre se si rompe ogni tanto, magari anche di rado, significa che l’evento negativo è casuale.

È inutile, in questa sede, sapere che l’aumento di vigilanza mentale dipende dalla presenza di noradrenalina e che si manifesta con una maggiore dilatazione della pupilla, mentre risulta interessante chiedersi se un numero elevato di situazioni imponderabili procuri, procedendo al contrario rispetto alla ricerca, stati di forte ansia.

Beh, io credo proprio di sì e questo spiegherebbe il motivo per cui nella nostra nazione stiamo assistendo ad una mancanza continuata di presa di decisioni a favore degli investimenti sul nostro territorio proprio per un’alta presenza di imponderabilità negli eventi quotidiani.

Con una situazione di questo genere, ove nessuno di noi sa cosa si inventeranno per farci pagare più tasse, magari facendoci credere di pagarne di meno, come è possibile condurre una vita scevra da ansie e relazioni stressogene?

E allora che fare?

Darci una mossa, tutti quanti, fare progetti e pensare ad un futuro probabile, cercando di agire secondo criteri di buon senso comune, perché anche se ora sappiamo che la colpa non è solo individuale, ma è anche politica e culturale, ci conviene agire da soli, senza aspettare che ci pensi il Governo di turno.

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