logo-movimento-5-stelleÈ tutta questione di… prospettiva.

Questo è il punto di partenza delle mie considerazioni, che non sono propriamente politiche ma, direi, esistenziali, dunque antropologiche. E riguardano come gli elettori, a qualsiasi partito facciano riferimento, considerano il loro rapporto con lo Stato, le Istituzioni, e ovviamente con le donne e gli uomini che dovrebbero rappresentarli.

Al di là delle solite infantili e banali polemiche, riguardanti il luogo in cui due uomini politici come Di Maio e Di Battista dichiarano i loro pensieri, penso che i concetti espressi, semplici ed efficaci, possano fare molta presa sulle persone. Siamo italiani decisamente stanchi, delusi e profondamente convinti che sia necessaria una rivoluzione pacifica, costante e continua, specialmente di fronte a tutti quei privilegi che esistono quasi da sempre. E che nessun partito tradizionale, tanto di destra quanto di sinistra, abbia saputo affrontare, con quella dose minima di onestà che ogni cittadino italiano ritiene auspicabile.

Certo, secondo me, nessuno si può esimere dal dichiarare di non godere di privilegi, persino di ricercarli e dunque riceverli. Proviamo a pensare cosa dobbiamo fare per avere un appuntamento per una visita sanitaria nella nostra nazione, e come ognuno di noi, in qualche modo e maniera, riesca sempre a trovare la via per bypassare la lista d’attesa pubblica. Per i ricchi non vi è nessun problema, perché esistono le cliniche e le visite a pagamento. Per gli altri, le cose cambiano e a volte sono cambiamenti che fanno la differenza. C’è chi, nel frattempo, continua a sopravvivere  ed altri che nello stesso frattempo passano a miglior vita. Ma questo è un altro discorso ancora.

Ciò che invece voglio ricordare è il processo mentale attraverso cui ognuno di noi si specchia negli altri, qualsiasi altri si trovi ad incontrare, oppure contattare tramite i media. Proprio grazie a questo processo cognitivo, che ha determinato e continua a veicolare la nostra vita in gruppo, la formazione di alleanze e corporazioni, come possono essere i partiti politici, ogni essere umano sviluppa solidarietà oppure invidia. Quando possiamo specchiarci, e di fatto lo facciamo positivamente, in un altro che rappresenta quasi fedelmente me stesso, ossia la mia esistenza, sviluppiamo solidarietà. E se questa solidarietà è vissuta durante l’infanzia, quando entriamo nell’adolescenza aderiamo al nostro gruppo di pari, sviluppando anche la capacità di ascoltare chi, appunto, consideriamo vicino ai nostri desideri, progetti e necessità. Quando questo non accade, e specchiandoci vediamo persone che sembrano simili a noi, ma che in realtà sono, esseri umani apparenti, e sostanzialmente privilegiati che parlano di popolo, comunità, Stato e vivono in un mondo astrale rispetto al nostro, ecco… allora andiamo in crisi. Una crisi identitaria che diventa sociale, ossia non rimane più a livello personale, e si trasforma, giorno dopo giorno, in crisi culturale.

Questa è la situazione antropologico-mentale nella quale viviamo. E il Movimento Cinque Stelle lo ha compreso assai bene, anzi, direi benissimo.

Ascoltiamo dunque con attenzione, meditiamo su quanto ascoltiamo e vediamo come procedono le cose, nella loro concretezza, ricordando che quando qualcuno, di qualsiasi altro gruppo socio-politico si tratti, attacca con veemenza qualche idea diversa dalla propria, significa che gattissima ci cova.

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