È tutta questione di… cognizione di sé. “A me che qualcuno dia del burattino in una sede istituzionale internazionale al Presidente del Consiglio del mio Paese mi fa notevolmente incazzare. Comunque la si pensi”. Così ha twittato Carlo Calenda (persino lui!) alle ore 07:53 del 13 febbraio scorso, all’indirizzo del vergognoso exploit di Guy Verhofstadt, dinanzi al Parlamento Europeo, allorché ha definito “burattino” il nostro Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Verhofstadt esordisce dicendo che parlerà in italiano suscitando, tra il sorpreso ed il benevolente, il sorriso dei parlamentari. Questa si chiama captatio benevolentiae. L’ouverture prosegue con la sottolineatura delle ragioni […]