Porno violenza e guardoni
È tutta questione di… consapevolezza.
In effetti, questa proposta di legge ci voleva proprio, non fosse altro che per adeguarci a ciò che accade in numerosi altri Stati del mondo. Inoltre, salvaguardare l’intimità sessuale delle persone, tutte le persone, è cosa doverosa, giusta e fondamentale, specialmente quando lo debba fare uno Stato nazionale.
Punire con forza e determinazione coloro che registrano video di attività sessuale che saranno poi diffusi in rete, mi sembra un atto necessario, visto la tendenza di alcuni individui patologicamente segnati da questo insano impulso globale. E punire, anche se in misura diversa (e su questa diversità avrei qualche dubbio, perché, secondo me, colui che diffonde le immagini è allo stesso livello di colui o colei che le registrano…), coloro che diffondo le immagini, è fondamentale. In effetti, se non si interviene, l’idea di una sessualità consumabile pubblicamente, prenderà sempre più piede e le forme di violenza sessuale potranno anche essere virtuali, come accade nel cyberbullismo.
Eppure, mi chiedo come sia possibile aver sviluppato questa tendenza contemporanea alla creazione di video di vendetta sessuale (porn revenge). Dal mio punto di vista, quello antropologico-mentale, direi che tali atteggiamenti hanno una radice relativamente lontana, ossia gli anni in cui i media hanno cominciato ad esporre al grande pubblico qualsiasi contenuto filmico che producesse audience legata al sesso, ai soldi e al sangue. E queste sono le tre famose “s” che garantiscono la lettura, ai primi posti delle classifiche, di qualsiasi articolo giornalistico. Tutto deve essere condito con almeno una di queste tre “s”, perché solo in questo modo il sensazionalismo che si suscita aumenta notevolmente la possibilità di essere letti. E si procede così, come avviene con la violenza verbale nei talk show, di prima o seconda serata. Oggi, qualsiasi forma di violenza, qualsiasi atteggiamento si allontani dalla gratuita offesa è sinonimo di buonismo. Insomma, essere civili ed educati è una grave colpa. Direi che si è deficienti, per il senso comune, come se l’intelligenza fosse qualche cosa che uccide, mortifica ed annienta le persone.
Non meravigliamoci allora se diventa necessario avere una legge che tuteli l’intimità delle persone, anche di quelle che vogliono, avendone tutto il diritto, esercitare la propria sessualità senza remore e contenuti di repressione morale. La sessualità dovrebbe rimanere nel privato, gelosamente custodita da una mente che la sappia condividere e comunicare al momento giusto e con le persone giuste.
Ma oggi, ed ho impressione che valga per il mondo intero mediatico, ciò che è intimo diventa L’isola dei famosi, Il Grande fratello, Temptation Island, C’è posta per te, e così via. Tutto pubblico, tutto nelle pance umane che ragionano proprio come gli sponsor decidono.
E intanto, si filma la vergogna di un cervello spappolato.
Che letteralmente fa morire le persone.