In Francia
È tutta questione di… mediocrità.
Partiamo da questa notizia e dalle considerazioni riportate in questo articolo.
Di per sé, non si tratta di qualcosa di originale, perché in questi ultimi decenni ci siamo abituati ad esternazioni di questo tipo, e di matrici le più diverse, siano esse religiose o politiche. Quindi, non sono oggetto di scandalo, almeno per me.
Eppure, il mondo sociale francese, che in molti aspetti si avvicina al nostro italiano, questa affermazione ha suscitato un certo clamore, come se il destino delle prossime elezioni fosse affidato alle esternazioni di questo signore.
Un signore che, come si legge nell’articolo, avrebbe tutte le ragioni per vergognarsi per ben altre caratteristiche culturali che quelle espresse nella sua produzione mediatica.
Certo, capisco che si deve pur vivere, sia con le canzoni (e in questo periodo storico tutti cantano, ballano e producono video…) che con altre manifestazioni attira-gente, ma sarebbe opportuno stimolare nella popolazione e nei media una certa lontananza dalle modalità espresse da questi signori.
Eppure, si apprende (sempre dall’articolo che ho inserito in ipertesto) che il rapper è persino nelle condizioni di produrre un sostegno ufficiale a favore di una candidata repubblicana alla presidenza della regione Ile-de-France.
È vero che ogni cittadino ha il diritto di esprimere le proprie idee politiche e religiose, ma avrebbe anche il dovere di farlo secondo una pacatezza ed uno stile che fosse all’altezza di ciò che esprime. Insomma, tutte le cose di questo mondo andrebbero espresse per fini non esclusivamente commerciali e propagandistici.
Ma, come possiamo constatare, anche in Francia le cose non sono messe molto bene, da questo punto di vista.
Sarà il caso di dire mal comune mezzo gaudio?
Mah… non saprei.