Vedremo
È tutta questione di… politica.
Gli italiani, nella loro maggioranza, hanno deciso, con tutta evidenza, che desiderano mettere alla prova la compagine partitica del Centro Destra.
Penso che sia l’ultimo tentativo, anche se rimane eventualmente da sperimentare ancora e nel prossimo futuro, di mettere alla prova il Terzo Polo per quanto riguarda la risoluzione degli innumerevoli problemi che ci assillano. Gli altri, i rimanenti Centro Sinistra, con tutti i suoi fronzoli, e il M5S sono stati già messi alla prova, e i risultati catastrofici sono evidenti alla maggioranza di italiani che hanno deciso di cambiare.
Ora, siamo sicuri che davvero ci sarà un cambiamento sintomatico, relativamente evidente e produttivo? Non lo possiamo certo sapere in anticipo, e non possiamo sicuramente fidarci di ciò che viene dichiarato e promesso, da sempre, durante le campagne elettorali. Queste ultime sono, per definizione e necessità, promesse vaghe, confuse e con l’unico scopo di abbindolare coloro che vi credono… per disperazione. E noi italiani tentiamo da anni di gestire la nostra depressione politico-ideale, lamentandoci senza il minimo impegno personale che conduca al cambiamento che ci attendiamo dagli altri.
Nella mente italiana gli altri sono sempre altrove, e nessuno pensa di essere “l’altro degli altri”. D’altra parte, i nostri migliori antenati, i Romani, ci hanno ben insegnato che in qualche modo, specialmente con il clientelismo, si riesce, sempre e comunque, ad ottenere qualche privilegio senza nessun merito personale.
I candidati nelle liste erano, per la maggioranza dei casi, relativamente servili: unica garanzia di essere posti in collegi blindati, oppure sicuri con i diversi paracadute in altri collegi. In sostanza, non possiamo attenderci nulla di positivo, che sia cioè espressione di un interesse collettivo, proprio perché loro stessi sono espressione del loro unico interesse personale.
Non ci resta che attendere di vedere cosa accade, rispetto alle promesse e alle persone che diventeranno ministri.
Una cosa quasi certa la sappiamo: ho la sensazione iniziale che il Paese gattopardesco continui ad esistere.