Gay per tutti
È tutta questione di… architettura cerebrale.
Il Titanic non è mai affondato. I Beatles non hanno mai composto alcunché, perché l’autore delle canzoni che cantavano è Theodor Adorno, su incarico della Scuola di Francoforte e per provocare un cambiamento di massa. Shining contiene messaggi con cui Stanley Kubrick ammette di aver aiutato il governo statunitense ad inscenare l’allunaggio.
Che vogliamo farci? Salta fuori periodicamente una nuova teoria del complotto che ci solleva un poco dalla umana mono-tonìa. Però, va anche riconosciuto che, siccome ogni tanto qualcuno nasce per il sollazzo di altri, talvolta l’esercizio complottista è proprio divertente.
Mi riferisco alle teorie al quadrato, cioè quelle secondo cui un complotto è, a sua volta, un complotto. Un esempio fresco fresco ce lo offre Dacia Maraini. L’ottuagenaria scrittrice ha messo, nero su bianco, la tesi del favoreggiamento dell’omosessualità come tecnica di controllo delle nascite in un pianeta sovrappopolato come la Terra. Non è più sufficiente affermare l’esistenza del complotto dell’omosessualizzazione di massa per indebolire il genere umano, ora se ne crea uno nuovissimo: quello dell’omosessualità come programma globale di contraccezione.
Non mi è chiaro quale tipo di relazione intercorra fra le due teorie, se, per esempio, il secondo complotto sia una variante qualitativa del primo. Un fatto è però certo: i complotti si auto-riproducono e spesso all’interno della stessa mente umana, indipendentemente dall’età. Verrebbe da domandarsi se sia un bene o un male. In realtà, viviamo in una dimensione in cui le informazioni sono alla portata di tutti, circolano in pochissimi secondi senza alcun filtro, e tornano alla memoria le parole del grande poeta: “Come una freccia dall’arco scocca, vola veloce di bocca in bocca”.
E proprio questo meccanismo di propagazione indiscriminata e incontrollata può veicolare nelle menti giovanili che essere omosessuali non è una modalità espressiva propria del mondo naturale, ma una pratica contraccettiva e che basti comportarsi da omosessuale per non avere figli. Eh, sì… carissimi tutti! La scrittrice, dall’alto della sua età, ha dimenticato che esiste l’utero in affitto. Ma, poiché non è in grado di fare un ragionamento scientificamente accettabile, parla e scrive. Ci sarà sempre qualcuno che la leggerà, credendo nelle sue parole. E forse questa è la cosa più grave.
Un messaggio con le sembianze di un Giano bifronte, perché può far presa su quanti non desiderano sperimentare la paternità o la maternità così come, al contrario, può irretire quanti sono confusi sulla propria sessualità. In entrambi i casi, un messaggio fortemente e pericolosamente deviato e deviante.
Che dire? Beh, ad un certo punto della vita, al fine di non recare nocumento a se stessi ed agli altri, lo Stato ci impone la revisione della patente di guida fino a togliercela. Sarà il caso di estendere questa utile revisione alla mente di alcuni scrittori, che potrebbero passeggiare in silenzio in montagna o al mare, invece di continuare a sprecare carta ed alberi. Sarebbe il caso che, giunto allo stesso punto della vita valido per il ritiro della patente, uno scrittore avesse la fortuna di trovare qualcuno che gli dicesse: “Questo magari no, non lo pubblichiamo”.
Tranquilli, non incorriamo in censura, perché è solo esercizio di buon senso.