È tutta questione di… conoscenza.

Nei precedenti articoli abbiamo considerato il ruolo della struttura sociale all’interno di una cultura.

Se volessimo osservare come si organizza una struttura sociale, potremmo esaminare i processi di interazione fra due persone o all’interno di piccoli gruppi e, in questo modo, la nostra indagine sarebbe definibile come micro-sociale. Volessimo allargare il nostro campo di osservazione, potremmo studiare anche la struttura di un’organizzazione come una scuola oppure un’azienda, per giungere a focalizzarci infine sulle differenze che caratterizzano i Paesi in via di sviluppo rispetto a quelli industrializzati.

Appare quindi chiaro che la struttura sociale è costituita da quell’insieme di comportamenti schematizzati che si ripetono nel tempo, ossia da una routine che, pur essendo modificabile, tende a ripetersi identica a sé.

I diversi insiemi di questi comportamenti generalizzati prendono il nome, all’interno delle scienze sociali, di istituzioni sociali, ossia quelle grandi aree della vita sociale in cui si sviluppano modelli comportamentali destinati a durare nel tempo. Tali istituzioni sociali includono, tra le altre cose, le scuole, le imprese, le istituzioni governative, quelle religiose, e via dicendo.

Riflettere su come potrebbe essere la nostra vita in assenza di una struttura sociale può aiutare tutti noi a immaginare l’effettivo suo ruolo, perché la vita quotidiana sarebbe afflitta da una moltitudine di incertezze.

Immaginiamo quindi di essere nella situazione in cui si sono trovati i nostri concittadini emiliani durante l’ultima alluvione in Emilia-Romagna: le strade si sono trasformate in fiumi, i tetti in rifugi di emergenza e gli abitanti sono diventati improvvisamente profughi.

In quei terribili giorni, la struttura sociale dei diversi paesi è venuta temporaneamente meno. Centinaia di persone hanno cercato asilo nelle palestre e poiché non formavano una comunità consolidata omogenea, alcuni di coloro che affollavano quei luoghi non sapevano come gestire la privacy, la sicurezza, o come spartirsi le scarse risorse alimentari. I normali modelli di autorità erano temporaneamente saltati, perché i responsabili dell’ordine pubblico non avevano un’idea ben precisa di come si dovesse gestire il tutto. Le norme sociali si sono provvisoriamente sospese, di fronte ad un’emergenza così drammatica. Anche alcune norme di routine quotidiana, le più banali, come l’igiene personale, si sono dovute reinventare, perché i residenti facevano fatica a trovare i bagni, l’acqua potabile e gli indumenti puliti.

Ecco, questo esempio ci fa comprendere che in assenza di modelli predefiniti di comportamento, ossia in assenza di strutture sociali, ogni giorno dovremmo negoziare reciprocamente le azioni da compiere, lasciando un margine ben scarso per fare altro. Per fortuna, la maggior parte delle nostre interazioni quotidiane segue un copione prestabilito.

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