Bibbiano e noi
È tutta questione di… responsabilità.
La prima notizia dalla quale voglio partire è questa. Ma, la seconda, altrettanto interessante quanto la prima, e forse persino di più, è questa ulteriore.
Tutti noi sappiamo perfettamente (basta accendere la televisione, o collegarsi a Youtube), che la comunicazione oggi è particolarmente eterodiretta. Non potrebbe essere altrimenti, poiché ha oltrepassato la sua posizione di “Quarto Potere“ per diventare “Potere all’Ennesima Potenza”.
Viviamo in una società che limita fortemente il valore empatico dei rapporti sociali “de visu”, e attribuisce a quelli virtuali una marcata e innegabile prevalenza. Esistono i deficienti (virtuali ed essenziali) che si chiamano influencer, come se i “normali e naturali virus” non bastassero e dovessimo inventarne anche alcuni umani. E, come specie, siamo davvero bravi a mistificare la Natura.
Bene, proprio sulla base di queste considerazioni, non mi stupisco di leggere la prima e la seconda notizia, correlate fra loro all’interno di un atteggiamento di censura, che è fondamentale per il mantenimento della menzogna. Sì, oggi è vincolata al dominio, la necessità di far passare per verità ciò che è ancora in valutazione e verifica, e che potrebbe, pertanto, presentarsi tanto come menzogna quanto, appunto, come probabile verità.
E tutto questo è funzionale alla perdita della cognizione del tempo.
Uno degli esercizi più importante di qualsiasi forma di potere è quello di instillare nella popolazione, nel nostro caso potremmo definirla anche volgare (termine che utilizzo nella sua connotazione dispregiativa), l’idea che le cose debbano essere risolte nel minor tempo possibile. Avere una sana gestione del tempo, (quella cognizione che alcune persone definiscono “pazienza“), significa essere nelle condizioni di gestire i propri strumenti cognitivi, attraverso la riflessione pacata. E (la) qualsiasi riflessione pacata richiede tempo, a volte anche molto. Ecco perché è importante affermare, ad ogni occasione possibile e mediaticamente significativa, che esistono verità parziali, proprio perché legate a contingenze temporali, vendute invece, a livello comunicazionale, come verità assolute.
Quindi, quando vi sono situazioni in cui è possibile provocare nei fruitori una riflessione non pacata e temporalmente ridotta su come procede la ricerca della verità, su qualsiasi argomento, si fa di tutto per censurare la comunicazione. In poche parole, si scotomizza.
In realtà, la situazione di Bibbiano continua ad evolversi e vedremo se queste 24 persone saranno o meno giudicate colpevoli per le nefandezze di cui sono accusate. Certo, ora è meglio nascondere il tutto, specialmente quando si deve trovare la quadra per presentarsi alle prossime elezioni regionali insieme, e mi riferisco ai sinistrati zingarati ed ai cinque stalle.
Sempre meglio, non c’è che dire.