Verso questo settembre
È tutta questione di… scienza utile.
Durante il fecondo periodo storico degli anni Sessanta-Settanta, una serie di antropologi culturali ipotizzano che tutte le comunità umane si trovino nella necessità inderogabile di assumere una posizione verso cinque valori fondamentali.
In sostanza, tutti gli uomini, a qualsiasi latitudine e longitudine, ed in qualunque tempo, assumono una posizione rispetto a: a) la natura umana; b) il rapporto dell’uomo con la natura; c) il senso del tempo (passato, presente e futuro); d) l’attività ed e) le relazioni sociali.
Nasce, sulla base di questi cinque elementi, una delle definizioni che più preferisco del termine cultura, ossia “il complesso di quei processi selettivi storicamente creati che incanalano le reazioni degli uomini agli stimoli esterni ed interni. (…) La cultura è un sistema storicamente derivato di schemi di vita espliciti ed impliciti, che tende ad essere condiviso da tutti i membri di un gruppo o da alcuni di essi specificatamente designati” (Kluckhohn C. & W., Kelley H., The Concept of Culture, trad. it, 1970, Il concetto di cultura, Einaudi Editore, Torino, pg. 125).
Ogni cultura può presentare uno schema che si differenzia rispetto ai cinque valori appena descritti e sviluppare quindi atteggiamenti diversi, tuttavia saranno sempre essi, sia pure ricombinati, a caratterizzarne la specificità. In questo modo, il sistema della cultura si caratterizza anche come sistema di aspettative, che permette la valutazione previsione degli atteggiamenti appartenenti ad una precisa comunità.
Non si tratta di un sistema esclusivamente strumentale, per cui all’interno di una data cultura esistono mezzi per il raggiungimento di un buon grado di integrazione sociale, quanto di un altrettanto raffinato sistema di scopi.
Se tutto questo è vero, come peraltro risulta essere, dalle ulteriori ricerche antropologico-culturali condotte successivamente a questo periodo storico, possiamo permetterci di definire, con Clyde Kluckhohn, i valori culturali come quell’insieme di concezioni del desiderabile che permeano una cultura.
Ogni individuo (cittadino italiano, europeo e del mondo) saprà dunque fare le proprie scelte… e spero le faccia tenendo a mente l’insegnamento di queste premesse scientifiche.
Se lo desidera, ovviamente.