Che dire oltre?
È tutta questione di… vergogna.
Partiamo da questo articolo, per fare una breve serie di considerazioni.
La prima è relativa al “mondo degli umani”: nella convinzione che le proprie conquiste possano rimanere tali, con una certa stabilità esistenziale, si scopre che questa idea è del tutto estranea all’esistenza concreta, almeno nella maggioranza dei casi. Ognuno di noi, conducendo una vita che potremmo definire silenziosamente banale, senza essere sotto i riflettori della politica, sa (o, almeno, dovrebbe sapere con una certa consapevolezza…) che ogni successo apparente è effimero, vano e precario. Eppure, l’alterazione del funzionamento neuro-cognitivo della corteccia frontale e prefrontale, come dimostrano gli studi di Margriet Sitskoorn, modifica lo stato di coscienza di queste persone.
La seconda considerazione è relativa al “mondo della politica”, e muove da una domanda che mi pongo: è possibile che persone, come i politici di qualsiasi nazione, i quali dicono che dovrebbero occuparsi del benessere dei loro elettori, possano essere ridotti in schiavitù, specialmente da uno dei tre poteri dello Stato, in questo caso la Magistratura?
Certo, se una persona ruba, deve essere punita… ma dobbiamo farlo, come esseri umani, senza tenere conto della dignità che comunque si deve assicurare anche a colui che commette un presunto reato! Quante volte abbiamo assistito ad errori madornali da parte di coloro che, peraltro, si permettono, secondo il rituale italiano, di giudicare “in nome del popolo italiano”? Quando questo popolo non sa nulla di nulla, specialmente di ciò che viene giudicato!
Infine, il consiglio legale di ammettere il falso è davvero umiliante, oltre a denunciare la reale fiducia che gli operatori legali hanno nei confronti di quel potere statale che dovrebbe essere il garante della giustizia.
Insomma, le cose da fare in questo Paese sono davvero molte e siamo tutti in attesa di vedere cosa accadrà, ora che abbiamo un’ esponente del genere femminile al governo.
Come voi sapete, io resto comunque una persona fiduciosa nel futuro, affidandolo, a dire il vero, più alla Provvidenza che agli esseri umani.