Dedichiamoci ai morti
È tutta questione di… politica.
Esiste una differenza tra i morti e i vivi?
Certo, e appare sempre più evidente che lo spazio di questa differenza si sta espandendo.
Molto spesso sentiamo parlare, in forma più o meno palese, di materialismo, come se questa concezione portasse con sé una connotazione negativa, rispetto all’idea di un trascendente che meglio potrebbe giustificare i desideri umani.
Ebbene, in realtà un deceduto italiano e strenuo difensore del materialismo, Ugo Foscolo, attribuisce a questa concezione filosofica una dimensione antropologica ed esistenziale di indubbia positività. Dal materialismo nasce l’eroismo degli esseri umani, che cercano di combattere contro la deriva di valori etici e morali.
Uno di questi ideali eroici, che possono guidare le azioni degli esseri umani, era, per il Poeta, e rimane anche per me, la bellezza.
In essa, molti individui possono ritrovare il sentimento di appartenenza ad una storia comune, ad uno sviluppo geografico che si traduce in spirito patriottico nazionale, come accade in molti stati europei e del resto del mondo.
Eppure, noi, strano ed originale popolo italiano, non sentiamo più parlare di questo tipo di bellezza, mentre ascoltiamo cialtroni, maschi e femmine, che propagandano l’esilio dalla conoscenza storica delle nostre tradizioni, allontanando i cittadini dalla poesia che la nostra penisola ha saputo esprimere.
Riguardo al carme Dei sepolcri abbiamo scarsa memoria.
E sembra che sia sconosciuto totalmente a coloro che ci fanno credere di interessarsi di politica, e pretenderebbero, persino, di essere credibili, nonostante la loro misconoscenza senza limiti.
Nel materialismo foscoliano risiede il più grande anelito all’impegno sociale e culturale che dovrebbe riguardare ogni cittadino, ogni genitore e dunque ogni figlio, perché solo la poesia può proporsi come supremo valore per un’umanità sempre più disillusa dalla vanità del tutto.