È tutta questione di… follia.

La tristezza di questa notizia, assieme a quella di molte altre, concernenti situazioni simili, è abissale e sembra difficile credere che riusciremo a vedere un giorno, un mondo più giusto, migliore e solidale.

Eppure, lo sapete bene voi che mi leggete da anni, cerco sempre di essere ottimista e faccio in modo che la speranza sia davvero l’ultima a morire.

Ci fu un tempo in cui, in quella zona del mondo, quando governava lo Scià di Persia, ed io ero giovane, la donna godeva di libertà, rispetto e considerazione. Le cose sono evidentemente cambiate in peggio, anche se sono molte le società occidentali e contemporanee che solo apparentemente accreditano dignità al mondo femminile.

Insomma, dal mio punto di vista, nella sostanza taciuta di questo nostro ipocrita agglomerato umano, il mondo maschile continua a sminuire, dileggiare e sottovalutare il ruolo sociale ed evolutivo delle femmine umane. Anche quando ai governi siedono figure femminili, dietro un’apparente ammirazione e positività di giudizi, si nascondono retropensieri poco edificanti.

E la comunità internazionale, che tutto è tranne che una comunità, non può incidere su queste aberrazioni, in nome della sovranità nazionale. Accade ovunque, proprio in nome dall’autodeterminazione dei popoli, anche se penso possano esistere modi e azioni che pongono in difficoltà questi poteri autoritari.

Eppure ciò che auspico non avviene, e perché?

Perché alcuni individui, evidentemente molto più potenti di quello che pensiamo e certamente più dei politici che sono nel loro libro paga, continuano a fare affari rilevanti con questi signori assassini.

Sino a quando la dimensione etica del rispetto di ogni vita non diventerà superiore e più significativa di quella degli affari, andremo avanti così, anzi sempre più in basso.

Nel baratro.

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