È tutta questione di… intelligenza.

Oggi, leggerete qualche cosa di relativamente nuovo, perché scriverò alcune considerazioni generali sul periodo storico, anche mondiale, che stiamo tutti vivendo.

Con una premessa: è difficile rendersi conto effettivamente di cosa stia avvenendo nel mondo, quali atteggiamenti sociali e culturali si stiano sviluppando e dove, in effetti, ci porteranno. E questo, perché? Secondo me, gli strumenti cognitivi e di analisi che questa contemporanea situazione sociale richiede sono decisamente più sofisticati ed elitari, rispetto a quelli dei tempi che furono. Oggi, è necessario frequentare la scienza, le sue ricerche e suoi dibattiti, con maggiore preparazione, proprio quella che la maggioranza delle persone, al mondo, non possiede.

Bisogna studiare, studiare e studiare. Sempre, senza sosta, anche quando ci si diverte.

Uscire con i nostri amici, ritornando a casa con la netta sensazione di aver utilizzato male il nostro tempo, non significa divertirsi. Il divertimento (da dis vertere) ha sempre un significato, un senso e una funzione: permette di volgere lo sguardo altrove, alleggerendo la pesantezza del vivere quotidiano professionale o famigliare. E tutto questo ha senso. Ci si diverte con intelligenza, ma gli stupidi sono molti.

Troppi.

E questa ulteriore considerazione, mi porta a quella finale.

Quale vantaggio ricava il potere, da sempre, nel migliorare la condizione di stupidità dei propri elettori, dei propri sudditi? In altre parole, perché si governano meglio gli stupidi rispetto agli intelligenti (e per intelligenti non intendo, ovviamente, gli alfabetizzati, tutt’altro…)?

Gli stupidi sono governati meglio perché costituiscono il terreno più fertile che la disonestà esistenziale possa augurare a se stessa, per l’esercizio della propria sopravvivenza. Gli stupidi garantiscono qualsiasi forma sociale gattopardesca, proprio come sta avvenendo da anni, decenni, nella nostra nazione. Ma avviene ovunque, in qualsiasi cultura del mondo, specialmente quelle complesse e liquide come le industrializzate e tecnologiche.

Quale consiglio?

Oltre quello che ho scritto più sopra, circa lo studiare continuamente, senza mai stancarsi di mettere in dubbio le proprie convinzioni (questo è il significato profondo del vero studio) sarebbe importante frequentare coloro che sappiamo essere, in cuore nostro, migliori di noi, sotto molti, oppure, diversi aspetti.

E, ognuno di noi sa, perfettamente, quali sono i migliori.

In vita, oppure no.

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