È tutta questione di… futuro.

Il termine informare deriva dal latino in formare, ossia “dare una forma a qualche cosa”. Con questo termine, che indica l’aspetto finale di atteggiamenti e convinzioni personali e culturali, ogni momento della nostra vita è informazione.

Diamo forma ai nostri pensieri con il codice attraverso il quale li esprimiamo e riusciamo a ricevere informazioni dagli altri, interpretando i codici con i quali essi esprimono sé stessi. In sostanza, tutti gli esseri umani possiedono l’identico apparato sensoriale, e quindi per ottenere informazioni sul mondo facciamo spesso riferimento alle reazioni altrui per ricavare soluzioni.

Ritornando sempre all’esempio della sete, della bibita e del frigorifero (del precedente articolo), se vediamo qualcuno, che ci dice di aver sete, prendere una bibita dopo aver aperto il frigorifero, impariamo che per dissetarci è possibile farlo con una bibita presa da un frigorifero. Le informazioni che riceviamo dall’esterno ci dicono che anche noi possiamo fare la stessa cosa nel caso in cui ci trovassimo ad essere assetati. Questo modo di agire, che è un modo di pensare, è universale, ossia presente in qualsiasi cultura del mondo, almeno di quelle di cui abbiamo conoscenza.

Si prenda come esempio, la situazione sociale nella quale si sviluppa un panico collettivo. Vediamo, improvvisamente, all’interno di un supermercato tutte le persone correre verso l’uscita. Senza sapere il perché questo accada, tutti noi ci imiteremmo reciprocamente, per non apparire diversi dagli altri ma soprattutto perché il comportamento generale ci sta informando che sta accadendo qualche cosa per cui è importante fuggire.

Questo comportamento collettivo, che abbiamo evidenziato in un esempio eclatante, ma che avviene anche in situazioni di vita sociale quotidiana, prende il nome di influenza informativa. Con questa locuzione si usa definire un comportamento umano che viene influenzato dal comportamento di un’altra persona, perché fornisce indicazioni importanti su ciò che è bene o giusto fare.

La vita di ognuno di noi si svolge continuamente sotto questa influenza, e la sua validità esistenziale è certamente evidente. Provate a immaginare una situazione nella quale di fronte ad un pericolo, avvistato da un individuo, non si reagisse nello stesso modo in cui lui reagisce. Oppure ancora, se dovessimo attardarci a discutere sulla veridicità dell’informazione che un comportamento di allarme presente in un individuo, come nel caso del nostro esempio, provoca in noi: finiremmo con il soccombere di fronte a situazioni pericolose.

Ora, chiedo a tutti voi: la politica, con i suoi governanti, assieme alle sue variegate istituzioni, pratica questa narrazione di sé stessa e delle cose?

Lascio a voi le considerazioni.

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