È tutta questione di… prendersi in giro.

Nella civiltà antica, interpretare i sogni a scopo diagnostico, oppure come mezzo per divinare il futuro, era un’idea valida e una singolare tecnica, praticata da medici, filosofi e indovini.

Tanto Apollo quanto Orfeo ritenevano che l’anima dell’uomo fosse prigioniera del corpo, ma poteva liberarsi dalle catene del soma durante il sogno, per esprimere la verità.

In effetti, queste credenze sono fondate su elementi emotivi ed affettivi.

L’uomo, durante il sogno, si accorge che esiste in lui un mondo sotterraneo in grado di emergere, legato a banali e concreti eventi, oppure, altre volte, espressione di forze misteriose, inspiegabili e del tutto lontane da quelle che agiscono durante la vita cosciente.

Il legame del sogno con la vita quotidiana ha favorito lo sviluppo della credenza che nei fatti onirici si nascondessero messaggi divini, inviati tramite le figure che apparivano durante il sogno, e in grado di fornire indicazioni precise sul futuro dell’individuo. Ecco che, quindi, anche nella vita civile, l’uomo classico si comporta modificando i propri comportamenti e propositi in base al significato, più o meno manifesto, del sogno.

In sostanza e in quest’ottica, siamo di fronte ad un messaggio esplicito inviato da un dio (quindi da colui che conosce il futuro) ad una persona, con lo scopo di indirizzarne benevolmente o malevolmente il comportamento, durante la veglia. Nasce così l’idea che il sogno possa essere premonitore, proprio perché svela, con immagini reali, entrate nell’anima dell’individuo che dorme, un evento futuro, e svela la conclusione di ciò che deve ancora verificarsi nella vita concreta. Affinché il sognatore credesse davvero di aver “incontrato” un messaggio divino, si diceva che il dio lasciasse un oggetto concreto vicino al dormiente, e si fa strada, inoltre, l’idea che si possa richiedere ad un proprio parente morto di suggerire, durante il sonno, consigli utili.

Esiste anche un altro tipo di sogno, detto terapeutico, perché si credeva che gli eventi svelati durante il sonno manifestassero atteggiamenti utili da adottare in campo medico, per risolvere, al risveglio, una malattia.

La mantica è quell’insieme di conoscenze e pratiche (come la divinazione, l’astrologia, la magia, l’oracologia) ritenuto idoneo al fine di conoscere, attraverso alcuni eventi, presagi, sogni e fenomeni naturali, che cosa ci riserva il futuro, in riferimento a persone e dati specifici.

Nella cultura occidentale la mantica è particolarmente presente nello stoicismo, perché i filosofi appartenenti a questa corrente di pensiero la ritenevano una scienza sicura. Dato che l’Uomo, vivendo all’interno del Tutto, risente dell’influenza di ogni evento, è possibile risalire da un singolo segno al contenitore generale, poiché ogni fenomeno, naturale e umano, rimane profondamente collegato a leggi finalistiche e da queste supportato.

Questo mio relativamente lungo discorso dovrebbe farci riflettere rispetto alla contemporaneità di alcune comunicazioni politico-elettorali, in questo complesso periodo storico globalizzato.

In effetti, ho l’impressione che i politici attuali ci propinino una serie di sogni, come se, al pari di un qualsiasi dio primitivo, fossero in grado di presentare all’elettorato qualcosa al di fuori della vita stessa, facendo leva sui molti difetti del funzionamento della coscienza. E il più evidente difetto esistenziale che ci rende oggi instabili elettori è l’incapacità di esprimere giudizi meditati, sia rispetto al proprio privato che alla dimensione pubblica.

In sostanza: abbiamo politici primitivi, che ci trattano da imbecilli (quali siamo, peraltro…) e che continuano a raccontarci sogni divinatori, perché hanno capito che siamo incapaci di riflettere sulla realtà.

Insomma, siamo messi davvero bene!

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