Fare la spesa in Spagna costa il 25% in meno che in Italia
Muovendomi spesso tra Spagna e Italia, riesco a frequentare con regolarità supermarket e mercati di entrambi i Paesi. E ne colgo le differenze, non solo per la qualità e la bontà di alcuni prodotti, ma sopratutto per il prezzo. Vi propongo una comparazione di alcuni prodotti, da quelli d’uso comune, come latte, uova, caffè e pane ai cibi più ricercati e costosi, come il filetto di tonno o di spada. Lasciando perdere una comparazione tra prosciutti italiani e quelli iberici (sono troppo numerosi quelli spagnoli e molto diversi gli italiani), dico solo che a Madrid come a Barcellona si può acquistare un prosciutto Serrano discreto, spendendo 12,90 €/Kg, come si può deliziare il palato con il “Re” dei prosciutti, sua eccellenza il Pata Negra da 290 €/Kg. Quindi non chiedetemi perché il nostro Parma costa al massimo 35 €/Kg, o l’ottimo culatello al massimo 69 €/Kg. Ovviamente in Spagna oltre all’economico Serrano, ci sono varie fasce di prezzo al chilo: si vai dai 12 ai 15 ai 18 ai 24 e così via, ma quando uno spagnolo va di festa, esce di sera con gli amici, è disposto a pagare tra i 100 e i 200 €/kg per un prosciutto, in pratica 3-4 fettine distese su un pezzetto di baguette, in un piatto da 17 euro.
Lasciamo, quindi, il terreno insidioso dei “jamon”, diversi per fattura e conservazione e parliamo del tonno. In scatola. Un barattolo decente di tonno in olio d’oliva in Spagna (Paese che ha una grandissima e antica tradizione di pesca e lavorazione), all’Auchan di Barcellona, che si chiama alCampo, ma appartiene al medesimo gruppo francese, può costare tra i 9 e gli 11 €/Kg, In Italia all’Auchan lo paghiamo tra i 15 e i 17 €/Kg. Se poi lo vogliamo fresco, al banco del pesce, il filetto di tonno spagnolo costa 15,50 €/Kg, mentre per l’italiano spendiamo più del doppio, 30,90 €/Kg. Un mistero inspiegabile, considerato che il prodotto spagnolo e lo stesso per tipo e qualità di quello italiano: è infatti pescato nella medesima zona autorizzata dalla Fao. Che in Italia ci sia un rincaro nella distribuzione? Certamente, sì.
Un litro di latte fresco intero a alCampo costa 90 centesimi, all’Auchan 1,25 €. Una baguette di farina “0” di grano in Spagna 0,45 centesimi, la stessa in Italia 1,10 €. Dodici uova spagnole si vendono a 1,39€, in Italia a 2,40 €. Anche qui la distribuzione, il maggior costo dell’Iva e dei carburanti incide sul prezzo finale italiano. Un litro d’olio extravergine d’oliva spagnolo (100 per cento spagnolo) costa attorno ai 5,99 €/lit., mentre in Italia se lo si vuole tutto di olive italiane, raggiungiamo in un qualsiasi supermercato i 7,99 €/lit. Un chilogrammo di caffè in Spagna vale in offerta tra i 2-3 €/Kg, in Italia almeno più del doppio. Forse il nostro caffè è più buono, paragonato a quello iberico, grazie alle nostre antiche tradizioni di lavorazione, ma resta che in Spagna spendi la metà. Un chilo d’arance spagnole costa, durante la stagione, 1,19 €/Kg in Italiano almeno 2,99 €/Kg se vogliamo quelle buone Tarocco dalla Sicilia. Una seppia gigante al banco pesce in Spagna vale 8,99 €/Kg in Italia almeno 18 €/Kg. Sul pesce le differenze di prezzi sono notevoli. Anche un filetto di pesce spada (espadad) ad alCampo spenderete 12-14 €/Kg, mentre all’Esselunga e all’Auchan non meno di 25 €/Kg. Passiamo ai salumi (no, il prosciutto abbiamo detto). Anche in Spagna impastano il salame, lo chiamano chorizo o salchichón. Il primo, quello con carne di maiale e paprika dolce a volontà, lo avrete sicuramente assaggiato in qualche bar de tapas, il secondo, il salchichón, è un salame più contadino, molto grasso. Senza ombra di dubbio e senza cadere nello sciovinismo, il salame italiano è ,molto superiore, riconosciuto a livello mondiale per gusto e qualità, quindi posiamo accettare che il miglior salchichón lo paghiamo in Spagna tra gli 8 e i 12 €/Kg , mentre per un salame Felino siamo lieti di pagarlo anche 27 €/kg. Vediamo la carne: una buona bistecca in Spagna costa tra i 10,90 e i 12,90 €/Kg in Italia siamo attorno, come minimo, ai 20,90 €/Kg se scegliamo carne italiana e non francese, polacca o austriaca. Il filetto in Spagna (solomillo) costa 19 €/Kg, ma diciamolo è più un controfiletto. Il filetto italiano meno caro costa almeno 26 €/Kg. E passiamo alla frutta: un kilo di mele in Spagna si paga tra tra i 99 centesimo e i 3 € in Italia tra i 2 e i 4 €. Le banane, bene o male hanno lo stesso prezzo, ma qui vendono anche i platani africani, che sono frutti imparentati con le nostre banane, ma si mangiano soltanto dopo essere cucinati. Hanno un prezzo minore le ciliegie, i mirtilli, le more, ameno un 20 per cento in meno. Poi, la Spagna ha un filo commerciale diretto con il Sudamerica e in qualsiasi negozio spagnolo di frutta si può trovare una vasta scelta di frutta sudamericana in ogni stagione. La birra costa un 15 per cento in meno, quella locale di Spagna; quella importata, che sia Heineken o Ceres, bene o male, costa come sugli scaffali in Itala, tranne che al bar. I nostri baristi la rincarano del doppio negli happy hour, nelle regioni meridionali della Spagna una media è servita al bar a 0,90 centesimi assieme a un piattino di olive. Provare per credere.