Ador, il paese dove la siesta è un obbligo di legge
Ad Ador, comune di 1400 abitanti vicino a Valencia, la siesta è una faccenda seria. Tanto che il sindaco Joan Faus Vitoria ne ha imposto l’obbligo tra le 14 e le 17. Per tre ore al giorno niente tv e niente musica ad alto volume, e ai genitori si raccomanda di tenere i bambini in casa. Silenzio assoluto. L’unico rumore ammesso – se proprio non se ne può fare a meno – è il russare. «La nostra economia è legata alla campagna – spiega un portavoce del sindaco – quindi è assolutamente sensato prendersi una lunga pausa durante le ore più calde della giornata».
Vitoria è il primo a ufficializzare con un’ordinanza una tradizione secolare. C’è chi l’ha bollata come anacronistica, o peggio come un’iniziativa che pone un ulteriore freno alla fragile ripresa economica del Paese, ma i cittadini ne sono entusiasti. Ogni pomeriggio un agente della polizia locale è incaricato di girare per le vie della cittadina e mandare tutti a casa: «Non ci sono mai stati problemi, ma per chi infrange la regola – precisa il sindaco – non sono previste sanzioni. Più che un obbligo, è una raccomandazione».
Vitoria (della coalizione socialista e nazionalista Gente d’Ador) è stato riconfermato alla guida della cittadina alle elezioni amministrative del 2018. Un voto che ha decretato una brusca battuta d’arresto per il Partito Popolare del premier Mariano Rajoy, in favore della sinistra radicale che ruota attorno a Podemos. Il PP ha perso in due roccaforti storiche del centro destra come Madrid e Valencia.