Sanzioni alle Ong, Salvini docet e la Spagna le inasprisce. Ma l’Europa non le vede.
Oscar Camps, il santo catalano e fondatore della Ong spagnola-catalana, Proactiva Open Arms ha un diavolo per capello. Si trova tra due incudini, ma non lo dice. Non lo spiega. Nasconde che il ministro dello Sviluppo spagnolo José Luis Ábalos, un mese fa abbondante gli ha fatto una bella lavata di testa. Gli ha intimato chiaramente che se continuerà a navigare vicino le coste libiche per caricare i migranti, appena rientra a Barcellona, si prende un ceffone colossale di multa che va da 300 mila euro a 901 mila euro. Sì, avete letto bene. Già prima dell’approvazione del ddl di Matteo Salvini, che ha scatenato i peggiori insulti verso la politica razzista e disumana dell’Italia, coperta dal fango di Germania, Francia e Spagna, il Governo di Madrid aveva pronto già un disegno legge per vietare a tutte le Ong di salvare i migranti e traghettarli nei porti iberici.
Questo spiega perché la nave della Ong spagnola-catalana è immobile e ostinata a sbarcare in Italia, perché gli costa meno in sanzioni. Infatti, in Italia, con il decreto Sicurezza bis che deve passare ancora il vaglio del Quirinale, le sanzioni sono al massimo di 50mila euro. Perché non si spiegherebbe, a parte l’ostinazioni di questa nave catalana a romperci le scatole, il comportamento della ciurma di Camps che come ha detto Salvini «Avrebbe avuto tutto il tempo per raggiungere la Spagna», non vuole tornare a casa sua, né far sbarcare i migranti che ha accolto sula sua nave nel porto di Barcellona altrimenti subirà il multone formato Godzilla fino a 901 mila euro.
Come direbbe Totò: “Ma mi faccia il piacere…!!!”.