Tre milioni di immigrati per la Spagna
Secondo José Luis Escrivá Belmonte, il 59enne ministro per la Sicurezza sociale, inclusione e migranti, la Spagna deve attrarre “milioni e milionid’immigrati”, lavoratori stranieri che sarebbero “necessari nei prossimi tre decenni per rispondere alla domanda del mercato del lavoro“.
Per Escrivá, in carica dallo scorso 13 gennaio, solo così si eviterà la “giapponesizzazione” dell’economia e della società spagnola ma, il ministro, afferma che “dovremo spiegarlo alla società”. Escrivá è un economista indipendente indicato dal Psoe, uno dei partiti della coalizione di sinistra al governo insieme a Podemos, ai Socialisti Catalani (PSC) e alla sinistra radicale di Izquierda Unida (IU).
Secondo l’economista-ministro, la Spagna non può permettersi l’accettazione passiva dell’invecchiamentodemografico, come avviene in Giappone, senza l’adozione di misure che aprano all’immigrazione o a politiche di promozione della nascita. Alla domanda se ciò non implica un rischio di squilibrio per il mercato del lavoro stesso, Escrivà ha risposto che dipende dall’orizzonte che verrà considerato. “Ciò che è necessaria una prospettiva a medio termine e una pedagogia adeguata”, mentre a breve termine la cosa più importante nella politica di immigrazione, secondo Escrivá, è “cooperare con i paesi di origine“.
Ad Escrivá, che ha lavorato a lungo presso la Banca di Spagna e, in Europa, da consulente, ha partecipato in prima persona al processo d’integrazione monetaria (arrivando a ricoprire la carica di capo della divisione politica monetaria della Banca centrale europea), ha risposto immediatamente su Twitter, Santiago Abascal, il leader del partito di destra Vox. “Mi chiedo quanto sia compatibile portare ‘milioni e milioni’ d’immigrati da paesi in cui le donne vengono maltrattate e lapidate, con la sinistra che pontifica sugli spagnoli dicendo: ‘se un uomo non riceve educazione femminista dall’infanzia è un potenziale stupratore’“.
Il leader di Vox ha più volte ha spiegato di volere difendere il patrimonio cattolico spagnolo dal “laicismo selvaggio” delle sinistre. Abascal è preoccupato, assieme ai vescovi cattolici, e i Popolari di Pablo Casado Blanco, che il governo delle sinistre spagnole decida di rendere ancora più semplici e permissive le leggi su aborto, eutanasia, fecondazione artificiale, adozioni per le coppie gay e per i single e diffusione dell’ideologia gender nelle scuole.