Pochi giorni fa Carlos García Juliá, uno degli autori della “Matanza de Atocha” avvenuta nel 1977, è stato estradato in Spagna dal Brasile, paese in cui un anno fa era stato fermato, individuato ed arrestato.

Carlos García Juliá uno degli autori della Strage di Atocha del 1977 che uccise cinque persone. Ora sconterà ergastolo nelle prigioni spagnolo, dopo quarant’anni di latitanza in Brasile.

Erano oltre quarant’anni che il terrorista spagnolo era latitante e quando è stato arrestato a Sao Paulo nel 2018 non ha opposto alcuna resistenza. García Juliá, scortato da agenti della Policía Nacional, è stato portato nella carcere di Soto del Real vicino Madrid. La Giustizia spagnola ora dovrà stabilire la sua pena carceraria.

García Juliá è stato uno degli autori della strage neofascista più sanguinaria durante il complicato periodo della Transizione. Il massacro di Atocha del 1977 fu un attacco terroristico commesso da uomini armati di estrema destra nel centro di Madrid nella notte del 24 gennaio 1977, nell’ambito del cosiddetto terrorismo tardo-franchista. Sono stati uccisi cinque avvocati specializzati in Diritto  del Lavoro appartenenti al  Partito Comunista di Spagna (PCE) e del Sindacato Comisiones Obreras (CC. OO).

Le vittime furono: gli avvocati Enrique Valdelvira Ibáñez, Luis Javier Benavides Orgaz e Francisco Javier Sauquillo; lo studente di legge Serafín Holgado e l’amministratore Ángel Rodríguez Leal. I feriti furono Miguel Sarabia Gil, Alejandro Ruiz-Huerta Carbonell, Luis Ramos Pardo e Lola González Ruiz.

L’enorme folla dei madrileni ai funerali delle cinque vittime della strage fascista.

Un comando di estrema destra entrò in un ufficio di avvocati del Sindacato Comisiones Obreras (CC. OO.) in cui erano presenti numerosi militanti del Partito Comunista di Spagna (PCE), situato al numero 55 di Calle de Atocha e aprì il fuoco sui presenti, uccidendo cinque persone e lasciando quattro feriti. José Fernández Cerrá e Carlos García Juliá furono condannati per un totale di 193 anni a testa, e Francisco Albadalejo, per un totale di 73 anni.

Il Messaggero pubblicò nel marzo 1984 un articolo dove affermava che alcuni neofascisti italiani avevano partecipato al massacro. La tesi tornò alla rbalta anche nel 1990, quando un rapporto ufficiale italiano riferì che Carlo Cicuttini, un neofascista italiano vicino all’organizzazione Gladio – una rete clandestina anticomunista guidato dalla CIA – aveva partecipato all’omicidio. Cicuttini era fuggito in Spagna, dove aveva acquisito la nazionalità spagnola, dopo l’attacco del Peteano del 1972, fatto con Vincenzo Vinciguerra.

 

Tag: ,