Terrorismo secessionista a Barcellona?
All’alba di questa mattina a Barcellona con una vasta operazione di polizia di cinquecento agenti, sono state arrestate nove persone vincolate con i CDR, i Comitati di Difesa della Repubblica (della Catalogna).
Secondo la Procura (la Fiscalia) gli arrestati stavano preparando, numerosi attentati dinamitardi in occasione dell’anniversario dell’1 ottobre 2017, data del referendum ancostituzionale da cui sfociarono gravi scontri tra i votanti e la Policia Nacional inviata a Madrid dall’allora premier spagnolo Mariano Rajoy. È attesa tra poche settimane dal Tribunale Supremo di Madrid la sentenza del Proces a dodici membri della politica e della Generalitat accusati di disobbedienza e ribellione. Una sentenza che se negativa porterà probabilmente a pene severe verso numerosi leader politici indipendentisti e provocherà dure manifestazioni in tutta la Catalogna.
“Erano pronti ad effettuare attentati” secondo la Procura dello Stato e, in particolare, erano pronti a colpire le caserme della Guardia Civil. Sono stati trovati materiali per fabbricare esplosivi capaci di creare danni importanti ed il piano di un edificio della Guardia Civil.
La notizia sta avendo molto risalto: fino a oggi in Catalogna non si segnalavano gruppi terroristi indipendentisti organizzati e non ci sono stati attentati da parte di indipendentisti radicali dalla metà degli anni Ottanta, a differenza di quanto avvenuto nei Paesi Baschi, dove l’ETA, in modo sistematico e puntuale, fino al 2010 ha ucciso oltre mille persone in attentati con la dinamite e e agguati e sparatorie. Se la notizia verrà confermata così come la capacità di colpire di questo gruppo, si tratterebbe di un precedente nella storia della Spagna e della Catalogna. IL governatore catalano Quim Torra ha oggi voluto precisare che: “Il movimento indipendentista sarà sempre pacifico”. Quim Torra, ha aggiunto in un tweet che “la repressione è l’unica preoccupazione dello stato spagnolo” e che “il movimento indipendentista è sempre stato e sempre sarà pacifico”.
La reazione dei CDR, i Comitati di Difesa della Repubblica di cui farebbero parte le nove persone arrestate, non si è fatta attendere. A sera si sono tenute varie manifestazioni in tutta la Catalogna. “La macchina repressiva del regno di Spagna ci prende di mira – scrivono in un tweet – non fermeranno un popolo convinto e combattivo”. I CDR si sono caratterizzati negli ultimi mesi per azioni di protesta volte a bloccare le strade o le ferrovie, in occasione di scioperi e manifestazioni indipendentiste, per alzare il livello di scontro, ma mai con azioni di stampo terrorista.
Le forze della sinistra catalana hanno invitato alla cautela. Il portavoce di En Comú Podem (formazione della sinistra catalana non indipendentista) nel Congresso dei Deputati, Jaume Asens, ha criticato l’operazione di polizia e ha accusato la Audiencia Nacional di “banalizzare il terrorismo”. Il deputato è preoccupato che si “equipari il terrorismo con un movimento pacifico come quello indipendentista”.
Aggiornamento:
La Procura di Barcellona ha confermato il fermo e disposto gli arresti per i nove membri dei CDR arrestati martedì’ 23 settembre perché in possesso nelle loro abitazioni di materiale esplosivo e d una mappa di alcune casette della Guardia Civil. Non si trattava, quindi, di semplice povere piriche per fuoco d’artificio, come ha sostenuto il loro legale. giorni ci sarà l’esame specifico de materiale che avrebbe dovuto distruggere, per l’appunto, le stazioni della Polizia nazionale.