Senza mutande non si paga l’ingresso
Il Sambódromo Caña Dulce, una tra le tante discoteca di Barcellona, aveva lanciato un’offerta particolare: soltanto per le donne single o senza marito un ingresso libero, un drink e 100€ in regalo se coloro che si fossero presentate al locale non avesero indssato le mutandine. L’offerta era annunciata nel manifesto rozzo e sessista. Ovviamente la proposta del marketing del Sambódromo Caña Dulce, non ha avuto vita lunga e facile. L’Ajuntament di Barcellona, capitanato dalla sindaca progressista Ada Colau, molto attenta ai diritti, non solo delle donne, ma giustamente anche di quelli di gay e lesbiche, aveva minacciato un’azione legale contro la discoteca, diffidandola, prima a ritirare la proposta e a distruggere il manifesto. In uno splendido editoriale de La Vanguardia, è stato fatto notare che il problema non era quello di indossare o no le mutande (dovremmo essere tutti liberi di poter scegliere l’opzione che preferiamo, senza esporre in modo indecente noi e infastidire gli altri e violare le regole), piuttosto il punto è che questa proposta era pura mercificazione del corpo femminile. Con tanto di sfruttamento a mezzo pagamento di 100 euro.
Nella Spagna molto attenta all’uguaglianza dei diritti dove sono in vigore leggi molto severe in caso di sfruttamento della prostituzione, violenza carnale e violenza domestica (cosa che non piace all’ultra destra di Vox), questo rigurgito di cultura patriarcale della materializzazione della donna, in Catalogna si è tradotta, come causa o come semplice circostanza, in un aumento delle aggressioni sessuali del 9,43% solo durante il 2019.
I promotori dell’iniziativa finiti nella bufera, si sono limitati a parlare di “un modo per ridere e attirare l’attenzione, perché se non parlano di te non esisti”. La serata senza mutande è stata cancellata e se non fossi qui io a ricordare la storia, già sarebbe dimenticata in Catalogna.
Ma sconsiglio vivamente di avvicinarvi a quella specie di balera per disagiati, cafonissima, pessima nell’estetica e nell’etica. È meglio alzare la voce contro questi soggetti che non conoscono altro modo per aumentare gli ingressi che chiedere alle donne di togliersi le mutande.