La Generalitat sfida la Corte Costituzionale
Il Parlament de Catalunya martedì mattina ha confermato la sua disobbedienza alla Corte costituzionale e ha approvato una mozione a favore dell’indipendenza anche se, poi, è stata sospesa dall’Alta corte mentre era in discussione. E, nonostante il fatto che il presidente della Camera, Roger Torrent, e il resto dell’Ufficio di presidenza fosse stato avvertito fino a tre volte nelle ultime settimane che avrebbero sostenuto “responsabilità penali“, se avessero promosso qualsiasi risoluzione relativa alla secessione.
La mozione, presentata dal partito di Candidatura de Unidad Popular (CUP), ha avuto il sostegno dei partiti indipendentisti JxCat e la Sinistra Repubblicana catalana (ERC) e l’astensione di Ciudadanos, e il Parlamento ha così approvato “di esprimere la sua volontà di esercitare concretamente il diritto all’autodeterminazione“. I deputati di Ciudadanos non erano presenti al Plenum della votazione, mentre il PP ha rifiutato di votare.
Il Governo di Madrid ha presentato ricorso alla risoluzione davanti alla Corte costituzionale e il timore che venisse annullato prima dell’inizio del plenum ha portato Torrent a velocizzare le sezioni di voto. Poco prima della votazione, il portavoce di Ciudadanos Carlos Carrizosa ha chiesto a Torrent se avesse ricevuto comunicazioni all’ultimo minuto dal Tribunale Costituzionale. “Non abbiamo ricevuto alcuna notifica“, ha risposto il presidente del Parlamento, per poi ordinare immediatamente l’inizio delle votazioni, in cui è stata approvata la mozione di CUP e in cui è stata confermata la disobbedienza al Tribunale Costituzionale.