Il re emerito Juan Carlos I ha comunicato, tramite il suo avvocato, di aver presentato all’Agenzia delle Entrate, “senza obbligo preventivo”, una dichiarazione per il pagamento di un reddito non dichiarato. Il debito, già soddisfatto, è stato di 678.393,72 euro.

Come riportato dal suo avvocato, Javier Sánchez-Junco, l’importo già pagato include interessi e sovrattasse. Inoltre, è stato comunicato che Juan Carlos I “resta, come sempre, a disposizione del Pubblico Ministero per ogni procedimento o azione che ritenga opportuna”. Però, il re benemerito, rimane nella sua suite da 15 mila euro al giorno, ormai da quattro mesi, pare che parte dei costi li paghi l’emiro di Dubai. Più volte l’ex re di Spagna, il veterano dei Borbone, ha espresso la volontà di rientrare a Madrid per Natale per stare con la sua famiglia. Questo esilio dorato inizia a stargli troppo pesante. Nelle scorse settimane, causa epidemia, i commenti sulla fuga a Dubai del re ha ricevuto pochi commenti, poco veleno è stato gettato sulla Corona di Spagna. Fosse successo nella famiglia reale dei Windsor si sarebbe scatenato un terremoto apocalittico. In Spagna, la notizia non ha impressionato quasi nessuno. Podemos avrebbe voluto affrontare la questione in Parlamento, del resto il re di Spagna è il capo di Stato, e Juan Carlos, anche se non ha più il comando di Spagna, è stato il rappresentante del post franchismo e della rinascita della democrazia per quarant’anni, accompagnando la Transicion.