Il presidente di Frontex, si è dimesso. L’Italia non se ne è accorta
Accusato di un gestione disastrosa dei migranti, con azioni poco chiare, come i rimpatri, dopo un’indagine approfondita dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) sulla sua condotta a capo dell’agenzia, Leggeri ha deciso di lasciare la poltrona dell’organizzazione che ha sede a Varsavia.
Nella sua lettera di dimissioni, indirizzata ad Alexander Fritsch, presidente del cda di Frontex , Leggeri rileva la perdita di fiducia riposta in lui: “Sembra che il mandato per il quale sono stato eletto e rinnovato a giugno 2019 sia stato drasticamente modificato”.
Leggeri, 54 anni, alto funzionario francese, formatosi presso l’élite National School of Administration, ha iniziato la sua carriera alla guida di Frontex nel 2015. Ha cavalcato la grande crisi dei rifugiati in Siria e, durante il suo mandato, ha aumentato il numero di guardiani delle frontiere fino a 543 milioni di euro. Grazie a lui è stata approvata la creazione di una forza di polizia europea, che alla fine avrà 10mila schierati alle frontiere: la prima forza armata nell’UE.
Leggeri, tra le molte colpe, ha quella di avere gestito male i flussi di migranti verso l’Italia, totalmente lasciata sola nella gestione delle crisi di clandestini. Frontex ha fatto ciò che voleva con il nostro Paese, scaricandoci addosso migliaia di disgraziati che tutto volevano, tranne che arrivare in Italia per finire a raccogliere i pomodori a venti euro a settimana. Volevano la Germania o la Francia. Frontex ha fatto ciò che voleva per merito della nostra classe politica debole, priva di soluzioni condivise e razionali verso il fenomeno dell’immigrazione e dei clandestini che non scappavano da guerre o epidemie. Ha prediletto e salvaguardato Francia, Germania Spagna, fregandosene degli sbarchi in Italia.