Spagna, mai così tanti immigrati la abitano
Dalla fine degli anni ’90 e dal boom dell’immigrazione all’inizio del XXI secolo, la crescita della popolazione straniera è aumentata rapidamente in Spagna, provenienti per o più dal Marocco e dall’Europa occidentale. La crisi economica aveva ridotto gli arrivi e spinto molti extracomunitari a cercare altre destinazioni ma con la ripresa il ritmo migratorio è ripreso. La crescita avvenuta nel 2023 non si vedeva da due decenni, trainata soprattutto dall’arrivo dei latinoamericani.
Il Marocco è di gran lunga la prima comunità di stranieri in Spagna. Secondo il censimento sono più di un milione. Segue la Colombia, con più di 700.000; Romania e Venezuela, con più di mezzo milione; Ecuador, con più di 400.000; e Argentina e Perù, con più di 300.000.
Tra i 15 Paesi di nascita più popolosi ce ne sono nove latinoamericani (Colombia, Venezuela, Ecuador, Argentina, Perù, Cuba, Repubblica Dominicana, Bolivia e Honduras), quattro europei (Romania, Regno Unito, Francia e Ucraina); un africano (Marocco) e un asiatico (Cina).
Nella crescita della popolazione straniera, gran parte ha origine nell’America Latina, soprattutto colombiani, venezuelani e argentini; mentre gli ecuadoriani, che all’inizio del secolo costituivano la comunità latina dominante, sono stagnanti da più di un decennio. Anche la popolazione marocchina, storicamente la principale comunità straniera in Spagna, ha registrato una ripresa negli ultimi cinque anni.
La popolazione nata in America Latina rappresenta già il 46% della popolazione straniera in Spagna, molto più degli europei (29%) e degli africani (19%). Meno di un decennio fa, gli europei erano la maggioranza (38%), ma la partenza dei rumeni ne ha causato soprattutto il declino.
La popolazione straniera in Spagna è concentrata principalmente nella parte orientale. Nelle Isole Baleari, Alicante e Girona più del 25% della popolazione è nata al di fuori della Spagna. Sopra il 20% ci sono Almería, Santa Cruz de Tenerife, Málaga, Madrid, Barcellona, Lérida e Tarragona. Sul versante opposto, sotto il 5%, ci sono Jaén, Córdoba e Badajoz.
La popolazione ucraina è cresciuta rapidamente, spinta dall’invasione russa. Sono già la dodicesima comunità più grande della Spagna con quasi 200.000 cittadini. Ricevono protezione temporanea straordinaria, con permesso di soggiorno e di lavoro. A parte il conflitto ucraino, le richieste di asilo sono al massimo storico, 163.000 l’anno scorso, la maggior parte proveniente da venezuelani, colombiani e peruviani. Nel caso dei venezuelani, a differenza del resto dei paesi, ricevono per lo più soluzioni favorevoli per cause umanitarie.