I repubblicani rossi catalani minacciano Madrid
Nuove scintille tra Madrid e Barcellona sulla “Cuestion Catalá”. All’indomani della rottura dei negoziati di tre giorni tra il Gobierno spagnolo e il Governo catalano, Esquerra Republicana (Erc), la sinistra catalana, in Parlamento ha deposto un emendamento alla totalità della legge di Bilancio dello Stato per il 2019, annunciato anche dal PdeCat (il patito del fuggitivo Carlos Puigdemont).
SE entro il 13 febbraio, questo maxi emendamento non verrà ritirato, allora Era l’inizio dell’esame della Finanziaria 2019 in aula previsto per quella data, all’indomani dell’inizio all’Audencia Nacional (il Supremo di Spagna) del processo ai dodici leader indipendentisti detenuti accusati di disobbedienza, concussione e sedizione per le rivolte dell’autunno 2017. Questa mossa è un chiaro avvertimento al Governo minoritario di Madrid che i repubblicani non voteranno il documento contabile in cambio di nulla. Erc reclama “gesti” significativi sul fronte giudiziario o un tavolo di negoziati, che non escluda un referendum d’autodeterminazione autorizzato. Concessioni che l’esecutivo presieduto dal socialista Pedro Sánchez non è disposto a fare.
Secondo i socialisti esiste ancora un margine di trattativa per coagulare consensi sulla legge di Bilancio: la maggioranza è composta dai partiti nazionalisti baschi e catalani e l’appoggio esterno di Podemos, dopo il ribaltone politico che ha esautorato con una petizione di sfiducia, il Popolare Mariano Rajoy. La mancata approvazione del documento contabile porterebbe alla crisi di Governo e le conseguenti elezioni anticipate.
Nel frattempo gli avvocati difensori dei leader catalani detenuti dall’ottobre 2017, Oriol Junqueras, Jordi Turull, Josep Rull e Jordi Sanchez, hanno sollecitato oggi un rinvio di tre settimane dell’inizio del processo fissato per martedì prossimo, perché sia garantito il diritto alla difesa. I detenuti ano denunciato il divieto ai loro avvocati di portare laptop dentro al carcere madrileño di Soto del Real, dove sono stati trasferiti nuovamente in vista del processo. Nelle memorie dei portatili ci sono, infatti, i documenti processuali e la linea di difesa.