12Lug 22
La Spagna avanti con i salari e i diritti dei lavoratori grazie ai soldi Ue
In Italia non cambia mai nulla. Se non i salari che da trent’anni stanno diminuendo. In Spagna, invece, sono cresciuti in due anni del 38%. Che cosa è successo? C’è stato per caso un boom degli Erasmus? L’esplosione della filiera della paella? L’ottimizzazione del mercato della cocaina? Niente di tutto questo. Si è soltanto verificato un contesto sconosciuto nell’ambito italiano. La coalizione di sinistra è andata al Governo è, invece, di tradire gli elettori per rassicurare il mercato e pararsi il sedere davanti allo spauracchio dell’avanzata della destra, che farebbe le medesime cose della sinistra, ma senza rispettare il galateo, hanno deciso di fare le riforme che migliorano la vita dei aviatori, delle lavoratrici e persino dei gay e delle lesbiche. Quattro anni fa nasceva il governo di coalizione del Partito Socialista e di Podemos (gli ex Indignati più affidabili dei Grillini). Così al ministero del Lavoro è finita una vera comunista, Yolanda Diaz, figlia di sindacalisti anti-franchisti e avvocatessa del lavoro. Questa pericolosa esponente della deviata teoria marxista-leninista-gendere si è messa in testa di fare la ministra del Lavoro e di rappresentare chi lavora. In due anni ha regolamentato il telelavoro, protetto i lavoratori durante la pandemia , aumentato il salario minimo da 730 a 1000 euro con la promessa di portarlo a 1200. E pochi giorni fa ha presentato una riforma del lavoro sottoscritta da sindacati e imprenditori e approvata dal Parlamento spagnolo. La riforma comprende: la drastica riduzione delle forme di lavoro a tempo determinato (che nel frattempo in Italia sono arrivate a 40 forma diverse, un orrendo mercato del lavoro che non assume mai a tempo indeterminato e sono fatte apposta per fregare sempre il lavoratore). Maggiore forza dei contratti nazionali rispetto alla contrattazione aziendale (mentre in Italia si punta alla contrattazione di secondo dello che divide i lavoratori e in punta a sostituire il Wellfare universale con quello aziendale); la penalizzazione dei contratti brevi una riforma che ha già prodotto degli effetti: solo nel mese di giugno il 93% in più dei contratti a tempo indeterminato, mentre in Italia tutta l’occupazione è in pratica a tempo determinato. In Spagna non ci sarà il Socialismo, tuttavia questa riforma è la dimostrazione che il PNNR può aiutare a recuperare i diritti dei lavoratori, migliorare i salti e diminuire la precarietà. La ministra del Lavoro Yolanda Diaz risulta la ministra più amata dagli spagnoli tanto che sta allarmando i verti del Partito socialista, riportando speranza alla Sinistra iberica. Ma che strano, no? Fai riforme che migliorano la vita della maggioranza delle persone e poi sei anche amata?