«La Spagna per lei era a volte il secondo, a volte il primo Paese», ha detto Sergio Japino, ultimo compagno di Raffaella Carrà che da oggi ha una plazaa lei dedicata a Madrid. Alla cerimonia ufficiale erano presenti la vice-sindaco della capitale spagnola Begoña Villacis e l’ambasciatore italiano Raffaele Guariglia. «Raffaella è una regina — ha dichiarato Villacis — con le sue canzoni ballavamo felici, sentendoci liberi, perché chi le cantava era una persona molto libera». All’inaugurazione molti esponenti del mondo omosessuale che hanno rivendicato la paternità della dedica, sottolineando, per l’ennesima volta, quanto la Carrà fosse un icona per il mondo gay. E questo, la Raffa nazionale, lo sapeva, ma rideva dicendosi sorpresa.
Raffaella Carrà in Spagna era arrivata nel 1976, dopo la morte del dittatore Francisco Franco e da subito aveva monopolizzato l’attenzione degli spagnoli con i suoi programmi come «La Hora de…», «Hola Raffaella» e «En casa con Raffaella». Affascinati dal suo itagnolo (un incrocio tra lingua italiana e spagnolo), la Spagna ha amato da subito questa italiana esuberante, piena di energia, ottimismo e tanta voglia di vivere perché erano proprio gli ingredienti che il Paese iberico cercava, dopo quarant’anni di galera con la dittature che aveva spento ogni entusiasmo.E così come per l’italia, anche la Spagna era rimasta stregata dal suo “Tuca Tuca” e dall’ombelico scoperto, qualcosa di totalmente innovativo per quei tempi.
Plaza Raffaella Carrà si trova nel centro storico della città, in una traversa di calle Fuencarral, luogo simbolo della comunità gay che è stata la prima a volere un luogo pubblico per ricordarla nel primo anniversario della sua morte e in contemporanea con il Gay Pride di Madrid. La proposta era stata avanzata da Mas Madrid, partito di opposizione di sinistra nel Consiglio comunicale della città e accolta all’unanimità da tutte le forze politiche, grazie anche alle spinte della comunità omosessuale.
«A un anno dalla sua scomparsa, siamo qui per ricordare Raffaella Carrà, una delle protagoniste della storia artistica dell’Italia e della Spagna, una cantante, una ballerina, una presentatrice, un’artista completa che ha avuto un successo mondiale e che con la sua presenza e la sua personalità ha lasciato un segno indelebile nella memoria di ogni italiano e spagnolo» ha dichiarato l’ambasciatore italiano Guariglia. In Italia, invece, sono stati dedicati gli Studi della Rai di Viale Mazzini. A quando una via o una piazza anche a Roma?