Per chi vuole vivere e lavorare in Spagna è necessario il NIE (Número de identidad extranjeros), ovvero un documento che permette di ottenere la residenza fiscale (il nostro codice fiscale) per pagare le tasse, aprire un conto corrente per residenti e firmare un contratto d’affitto. Essendo cittadini dell’Unione Europea, la carta d’identità italiana è più che sufficiente per ottenere un contratto, ma il NIE è necessario per poter stabilire la residenza fiscale in Spagna e, quindi, affinché uno straniero possa svolgere la propria attività lavorativa nel Paese .
Tuttavia attorno alla pratica per il NIE (che chiunque può farlo in modo indipendente anche con un minimo di padronanza di lingua spagnola) si è sviluppato un fiorente mercato di società italo-spagnole di servizi che traggono cospicui guadagni per evitare una minima procedura burocratica. Da molti anni la grande comunità d’italiani residenti a Barcellona (sono circa 60mila una tra le più grandi in Europa), denuncia questa attività che da semplice, è diventata apparentemente molto complicata a causa di un’illecita attività di contro informazione al fine di confondere gli italiani sbarcati a Barcellona e impedire loro di muoversi da soli, ma di affidarsi a questi signori in cambio di 100-200 euro a documento.
Chiunque risiede in Spagna può presentarsi presso un ufficio della Policia Nacional con passaporto o carta d’identità e, così come avviene con un cittadino spagnolo che deve fare il suo documento identificativo, compilare una domanda. L’unica differenza è che per il cittadino italiano è richiesto presentare una lettera di pre-assunzione dell’azienda che vuole dare un posto di lavoro alla persona. La Policia può così concedere quello che è detto il NIE bianco, un permesso di soggiorno di 90 giorni. E dopo la firma del contratto di lavoro, si riprogramma un appuntamento così da ottenere la Carta d’Identità per Stranieri (TIE), il documento fisico del NIE Verde, che ha carattere permanente.
Da notare che entrambe le procedure sono assolutamente gratuite, basta il contributo di soli 10 euro, come tassa per l’erogazione del servizio. Una volta effettuata la richiesta, le Forze di polizia formulano le richieste alle amministrazioni competenti, che hanno il compito di approvare la richiesta.
Ma qui sono in molti a specularci. Approfittando, infatti, del bisogno, soprattutto per chi ha una grande urgenza fino alla disperazione, alcune società di servizi in cui operano italiani e spagnoli, arrivano a chiedere e ottenere fino a 600 euro. “Più sei disperato, più ti fanno pagare”, avvertono gli italiani di Barcellona che denunciano operazioni criminali di disinformazione, come detto, per confondere l’italiano che ancora non è pratico di burocrazia spagnola (molto meno pesante di quella italiana).
Inoltre, a complicare la richiesta del NIE e a favorire queste agenzie, sono molto aziende che richiedono il documento in anticipo per poter formalizzare i precontratti, che a loro volta sono necessari per ottenere il NIE. Insomma, è un po’ il cane che si morde la coda. Così, pur di non perdere la possibilità di iniziare un lavoro i più disperati sono costretti a impiegare i loro ultimi risparmi, pagando queste persone.
Ed è qui che entrano in scena vari gruppi d’italiani (sono su Facebook) che consigliano e aiutano i loro connazionali arrivati a Barcellona e in Spagna a ottenere il sacrosanto NIE senza chiedere alcun compenso in cambio. Pura solidarietà tra connazionali, inquinata, però, dalla voglia al facile guadagno da parte di altri. Questi, infatti, fanno credere che senza una domanda di assunzione o un pre-contratto, l’ufficio di polizia non concede i NIE, mentre alcuni italiani hanno espressamente fatto sapere che “Siamo riusciti addirittura a ottenere NIE bianchi senza bisogno di un pre-contratto perché le aziende si rifiutavano di rilasciarli se il richiedente non aveva il documento fiscale.”
Gli italiani che sono solidali tra di loro denunciano che le consulenze fornite da queste agenzie non hanno un unico prezzo fisso, ma dipende “dal momento” e, secondo loro, la disperazione del cliente gioca un ruolo determinante nel “gonfiare i prezzi”. Da parte sua, due società di consulenza “Barcelona Fast Document” e “Barcelona Global Service”, consultate dal quotidiano spagnolo on-line, “Digital” hanno spiegato che le tariffe possono variare in base al numero di servizi contrattati. La maggior tipologia sono stranieri che vogliono avviare un’attività in Spagna e possono arrivare a pagare migliaia di euro: infatti, maggiore è la documentazione richiesta dal cliente, maggiore è il prezzo.
Tuttavia la Polizia Nazionale di Spagna spiega che questa pratica è del tutto legale e che, una volta ottenuta la documentazione, la società di consulenza potrà richiedere un appuntamento per i propri clienti. Ci sono casi in cui li accompagnano addirittura durante tutta la procedura, ma molte società non hanno un tariffario pubblico con le fasce di prezzo per i servizi.
Per aiutarsi sena fine di lucro, alcuni italiani hanno creato pagine su piattaforme social come Facebook in cui spiegano come ottenere questa documentazione attraverso i mezzi tradizionali. Gli Italianos mettono in dubbio la legittimità etica delle società di servizi perché traggono profitto da un servizio gratuito chiedendo centinaia di euro e accusano che i “precontratti fantasma” potrebbero essere “estesi” per rendere più facile per i clienti ottenere la documentazione. In precedenza, Polizia ha scoperto in alcuni casi a Barcellona la vendita di falsi pre-contratti per ottenere il NIE all’interno della comunità italiana. E, nella maggior parte delle volte, le agenzie che forniscono questo servizio agli italiani sono guidate da altri italiani.
Insomma italiani, brava gente. Ma non tra di loro. E, forse, bisognerebbe chiedere l’intervento dell’Ambasciata e Consolati Italiani in Spagna affinché siano loro, gratuitamente ad aiutare i propri connazionali a ottenere il permesso per iniziare una nuova vita in un paese straniero.