Valencia devastata dalla violenza della “Gota fria” ed è subito polemica
Va in scena il classico rimpallo di responsabilità fra le istituzioni nazionali, che dipendono dal Governo del socialista Pedro Sánchez, e quelle locali della Comunità Valenciana del governatore Carlos Mazón (Partito popolare). La Direzione generale della Protezione civile del ministero dell’Interno aveva diffuso un comunicato già il 28 ottobre con l’allerta del rischio di piogge molto intense, forti venti e temporali in alcune zone meridionali della Spagna.
L’AEMET, il servizio meteorologico nazionale, ha lanciato l’allarme rosso alle 7.31 di martedì mattina, 29 ottobre, e alle 11.44 avvertiva: «Attenzione! In molte zone della costa non sta piovendo o le precipitazioni sono deboli, ma i fiumi raggiungono la costa con la piena e bisogna stare in allerta». Il quotidiano Las Provincias informa che la situazione era già apocalittica prima delle 18, con la piena dei fiumi che portava via qualsiasi cos fosse in strada, persone comprese.

Dal 2023 esiste in Spagna il sistema ES-Alert che autorizza i centri di coordinamento delle emergenze delle diciassette Comunità autonome di inviare sms di allerta a tutti i telefoni cellulari attivi nelle zone colpite. Il sistema permette alla Protezione civile spagnola di lanciare immediatamente i messaggi di massa. Ma qualcosa non ha funzionato. E ora si punta il dito contro il governatore del Pp Mazón che, appena eletto nel luglio 2023, chiuse l’Unità di Emergenza Valenciana istituita dl precedente presidente della Comunità Valenciana appartenente a una coalizione Psoe-Podemos-Compromis.
Insomma, l’efficiente Spagna, che consta di strutture moderne e ben funzionanti, questa volta è andata clamorosamente in tilt, che sia per motivi ideologici o di genuina inefficienza, il disastro è apocalittico.