il Re Nudo è a Milano
Il festival celebra la cultura alternativa, quella degli anni Settanta, detta anche “Controcultura” o “underground”. Fu un fenomeno complesso variegato in cui emersero numeroso e differenti subculture giovanili e gruppi di opposizione alle norme sociali e alle culture dominanti. Non un semplice movimento di protesta, ma un modo per esprimere con l’arte, la musica, la moda, la letteratura e, ovviamente, anche la politica. Un modo anche per contrapporsi al conformismo borghese,
Oggi, libera da ogni connotato politico, “LE NOTTI DELL’UNDERGROUND – IL FESTIVAL DI RE NUDO” è una ghiotta occasione per riassaporare quegli anni, e conoscere, nuovi movimenti artistici indipendenti. Nel 2024 in oltre mille e cinquecento hanno presenziato all’evento, uno spaccato tra varie generazioni, con quarantaquattro eventi gratuiti in tre giorni.
Quindi, milanesi e no, godetevi questa quattro giorni di musica, teatro, fotografia, video, grafica digitale, danza, pittura, street art, cinema, poesia e letteratura: bene cinquantadue eventi in programma per un totale di oltre quaranta ore di arte e condivisione.
Centosessanta i giovani artisti indipendenti tra i 16 e i 30 anni che si sono candidati per le loro performance e quarantasei i progetti che sono stati selezionati per partecipare. Il tema dell’edizione 2025 è il CHANGE ENGAGEMENT, ovvero comprendere in quali cambiamenti i giovani vogliono impegnarsi direttamente in prima persona.
«Seconda puntata con il Festival di Re Nudo alla Fabbrica del Vapore – laboratorio culturale della città sensibile e aperto alle culture contemporanee – un appuntamento con i talenti di oggi affinché possano diventare professionisti del futuro con il coraggio e l’ingenuità (da intendersi come candore e onestà, non dabbenaggine) del fanciullo di Andersen», ha spiegato Maria Fratelli, Direttore Fabbrica del Vapore).
«Le intenzioni del Festival riprendono lo spirito che da sempre caratterizza Re Nudo: attivare un cortocircuito vitale che partendo dagli under 30 possa sprigionare l’energia necessaria per attivare forme virtuose di innovazione sociale», ha detto il sociologo, Francesco Morace. Mentre per Luca Pollini, Direttore di Re Nudo), «Il Festival di Re Nudo, rinato nel 2024, rappresenta oggi un punto di riferimento fondamentale per la cultura alternativa contemporanea. Lontano da operazioni nostalgiche, il festival si propone come un laboratorio creativo per le nuove generazioni, uno spazio libero e inclusivo dove esprimere visioni artistiche non conformi al mainstream».
Le sessioni musicali quest’anno vedranno la presenza di un set acustico e di uno elettrico.

· venerdì 6 giugno alle ore 15.00 la proiezione del docufilm “Un mistico etneo: Franco Battiato”, un focus sul periodo sperimentale dell’indimenticato straordinario artista;
· venerdì 6, sabato 7 giugno e domenica 8 giugno la rassegna di cortometraggi L’alternativa corta, a cura di Riccardo Casiccia;
· sabato 7 giugno alle ore 18.30, il talk / laboratorio Scrivere il silenzio / Vedere la musica, progetto della Piccola Accademia di Poesia condotto da Elena Mearini, Angelo De Stefano e Geminiano Mancusi, che, passando attraverso l’opera rivoluzionaria di John Cage, invita a fare un’esperienza al limite tra parola e silenzio;
· domenica 8 giugno alle ore 15.30 il monologo Vittime & Colpevolidi Ottavia Oddone, performance in cui l’attrice affronta il tema del rapporto con il cibo e di quanto sia collegato ad argomenti quali controllo, desiderio, identità e libertà.
Quest’anno il Festival è stato anticipato dall’apertura il 10 maggio della mostra “Si giocava a fare Woodstock – Parco Lambro”, allestita nell’Atelier Ex Cisterne della Fabbrica del Vapore e che proseguirà fino alla fine della rassegna, l’8 giugno. L’esposizione racconta i Festival organizzati da Re Nudo nel Parco Lambro tra il 1974 e il 1976 attraverso 80 scatti in bianco e nero di Fabio Maria Minotti che ritraggono i protagonisti della scena musicale e artistica e il pubblico, formato dai giovani che facevano parte di quella generazione che più che in qualsiasi momento storico sognava di cambiare il mondo.
Tra gli artisti fotografati Francesco De Gregori, Edoardo Bennato, Eugenio Finardi (che ha firmato la prefazione del catalogo dell’esposizione), Franco Battiato, PFM – Premiata Forneria Marconi, Mario Lavezzi, Demetrio Stratos, Jenny Sorrenti, Tony Esposito e Don Cherry.
Il catalogo della mostra (edizioni Re Nudo) è in vendita presso la Fabbrica del Vapore, nelle librerie, negli store online e sul sito di Re Nudo al link https://www.renudo.org/book/5160/parco-lambro-si-giocava-a-fare-woodstock.
La moostra è in collaborazione con l’Associazione di Promozione Sociale ALBERTO GRIFI. Il “nuovo” Re Nudo – periodico trimestrale – è in vendita in libreria, negli store on-line e su renudo.org. www.renudo.org