Baci dalla Isla de Margarita, firmato Guido (che sa come vivere!)
Margarita è un’isola, la più estesa, di un arcipelago dei Caraibi che compone la Nueva Esparta, uno stato insulare e federato del Venezuela. Un vero paradiso con un paesaggio tropicale di palme e acque cristalline, attività di windsurf e kitesurf, per non annoiarsi troppo e tutto addolcito da un clima secco e gradevole, cosa da non sottovalutare pur essendo circondata dal mare. In questo lembo di Caribe, Guido Raba, 60 anni, ex imprenditore fiorentino, ha scelto di vivere qui da quindici anni, diventando un operatore del turismo. E chi meglio di lui, può raccontarci quella realtà, smentendo anche alcuni articoli pubblicati, da chi lì non ci ha mai messo piede, e che descrivevano l’Isla de Margarita come il luogo peggiore sulla Terra, soltanto per attaccare il Governo di Maduro. Un modo molto maldestro e indegno di fare informazione.
Guido Raba, dalla Toscana a un’isola del Venezuela che è il Paradiso in Terra, come sei arrivato a questa scelta?
«Per più di venti anni mi sono occupato di costruzioni edili a Firenze, ma un bel giorno, mi sono fermato a pensare e ho realizzato che benché il fatturato fosse enorme, erano enormi anche e soprattutto le responsabilità, dal civile al penale, per non parlare di quelle amministrative. Infatti, ciò che con tanta fatica e preoccupazioni, riuscivo a portare a casa, non era assolutamente ciò che volevo e desideravo per me, perché il gioco non valeva la candela, e quella vita era diventata una vera prigione, la mia. Così mi sono messo in cerca di un posto nel mondo, dove avrei potuto vivere il secondo tempo della mia vita».
Qualcosa che ti ha spinto a scegliere il Venezuela?
«Una serie di motivi, non ultimo il fatto che, nella mia infanzia, ero cresciuto con i racconti di mia nonna sul Venezuela, terra benedetta: mia nonna era ritornata in Italia, dopo avere trascorso l’adolescenza a Caracas. Così la mia scelta cadde sul Venezuela, più precisamente Isla de Margarita, perché era anche un’isola e io, piombinese, dopo 25 anni di Firenze, volevo vivere sul mare. E lì c’era il tropico, i Caraibi, con un sistema di vita piu semplice. Poi i terreni edificabili costavano molto poco. Margarita aveva tutte le carte in regola per essere la mia seconda e nuova casa».
È venuta prima la necessità di fare business o di vivere in un luogo che sicuramente è un ottimo anti-stress?
«Ero ancora relativamente giovane, avevo voglia di fare ma anche di vivere. Non avevo piu voglia di sopravvivere tra un progetto, un cantiere, mille divieti multe e tasse. E poi il mare e il caldo tutto l’anno, pantaloncini e ciabatte e quella sensazione di essere in vacanza anche quando lavori che è tipica dei luoghi che sono turistici. Sono arrivato qui in cerca di terreni per costruire, ho girato in lungo e largo la isola e conosciuto mille persone, mi sono informato bene di quelle che erano leggi e possibilità di sviiluppo nel settore edile e poi…ho deciso di non proseguire perche’ avevo paura, sì avevo paura di rifare la medesima vita che vivevo in Italia, una uguale a quella che avevo lasciato, con mille scartoffie, regole e divieti un’altra volta. E non dico che sarebbe stato cosi, ma i timori erano molti. Così sono rimasto a Margarita un mese senza nessuna fretta di prendere una decisione, e poi si è accesa la scintilla: ero su un’isola meravigliosa, nel pieno dei Caraibi. La cosa curiosa era che nessuno o quasi si occupava di farla conoscere turisticamente… e io volevo proprio cambiare vita facendo qualcosa di diverso. Da questo è nato Italcaribe Club, un tour operator che si occupa di organizzare vacanze e trasferimenti alla Isla Margarita per i turisti italiani. Mai in vita sono stato piu felice di una scelta di lavoro e di esistenza così completa e appagante».
Perché consigli a un italiano di lasciare e trasferirsi a Isla de Margarita?
«Qua ci sarebbe da scrivere un libro – ride Guido – . Io non posso consigliare a nessuno di lasciare l’Italia; sono sempre convinto che il nostro Paese sia il più bello e incredibile del mondo. Tuttavia è diventato, a mio giudizio, oltre che meraviglioso anche impossibile da vivere al pari di ogni Paese in Europa. Hanno creato un sistema per cui ogni luogo si trasforma per chi ci vive in una vera e propria ruota del criceto: corri, corri, corri, e ti ritrovi sempre al solito punto. Ti fermi per mangiare qualcosa o dormire qualche ora e, poi, ricominci a correre. Ed è vita questa? Perché una persona, mediamente intelligente, deve desiderare così la sua vita e il suo futuro? Credo proprio di no. E quindi la formula per scendere dalla ‘’ruota infernale’’ è di preparare il proprio piano B. E Margarita è, pur non essendo il paese perfetto, un buonissimo piano B. Per il suo clima, per la libertà fiscale, per il sorriso della gente, per la libertà che si respira in ogni angolo e in ogni momento della giornata. E, perché, soprattutto, sei padrone tu il padrone del tuo tempo! Ormai un concetto che in Europa è scomparso da tempo, lì nel Vecchio Continente, nessuno è più padrone di niente. Figurati del tempo!».
Chi sono i tuoi clienti?
«Sono per lo più persone che vengono a vedere e a rendersi giustamente conto se quello che io racconto nei video e nei social rappresenta la verità. Persone che io amo definire normali, alla ricerca di una vita non di una sopravvivenza. Che ha figli e cui sta molto a cuore il loro futuro. Persone che non sopportano più di essere costretti a vivere solo ed esclusivamente per lavorare perché vogliono crearsi una progetto di lavoro e non una condizione di costrizione a farlo. Ci sono anche persone che in Italia vivono bene, non hanno problemi economici, ma sanno che le cose stanno per cambiare, così cercano un luogo dove poter continuare a vivere in modo agiato. La frase più ricorrente che sento è: ‘’ Prima che sia troppo tardi….’’. E Margarita è la soluzione perfetta per loro».
Di quale cifra parliamo per comprare una casa sull’isola?
«In relazione alle cifre cui siamo abituati in Italia, qui ci si metterebbe a ridere per quanto i costi sono bassi. Un buon appartamento con due camere da letto, due bagni, una sala cucina in un buona posizione costa da 35 a 60 mila euro. E anche meno se uno ha la pazienza e la voglia di dedicare tempo alla ricerca. Ci sono appartamenti ben rifiniti, spesso già ammobiliati in complessi con piscina, portineria a due passi dal mare».
Quali sono le principali attività dell’isola a parte il turismo?
«L’isola è da sempre un porto franco per cui commercio delle merci che sono indispensabili per l’economia dell’isola, assieme alla pesca che continua a essere, con il turismo, il motore trainante».
Del Venezuela sono bravi tutti a parlarne male, tu che ci vivi, puoi darci un’immagine più aggiornata e reale del Paese?
«Esistono più Venezuela, più di un solo Paese. C’è quello della gente che fa fatica ad arrivare a fine mese (per lo piu dipendenti che con lo stipendio devono fare i salti mortali per vivere) poi c’è il Venezuela dei piccoli e medi imprenditori che guadagnano bene e senza grandi imposizioni fiscali, e, riescono ad avere una vita super dignitosa, senza grandi preoccupazioni. E, infine, c’è il Venezuela dei grandi ricchi, quelli che possono spendere grandi quantità di denaro senza nemmeno pensarci.
Ognuno qui ha la libertà di scelta, sia dal punto di vista economico che da quello sociale che religioso. Qui si vive in allegria, senza pensieri, e se il problema oggi non si riesce a risolvere, ci si pensa il giorno dopo. Isla de Margarita è un luogo felice, dove la ricerca di pace e felicità assieme alle altre persone è diventato il suo modus vivendi. Anche da parte di chi governa che, senza entrare nell’ambito di scelte politiche, vive e lascia vivere il cittadino senza assillarlo di leggi e leggine, odiosi divieti e multe. Ci sono poche regole da seguire ma molto è lasciato al libero arbitrio e alla logica del vivere quotidiano. Per questo quando sento dire che c’è la dittatura in Venezuela, rido, perché non sanno come funzionano qui e cose… Eh se la sapessero tutta!».
Che cosa dici a chi pensa al Venezuela come un luogo insicuro, instabile e violento?
«Che non ci ha capito nulla, che si lascia convincere da una propaganda dei mass media pilotata, e che dovrebbe verificare con i suoi occhi quello che giornali e tv gli raccontano. In Venezuela, se uno evita i luoghi del vizio come droga o prostituzione, vive adesso in un paese molto piu sicuro di tanti luoghi europei o statunitensi. Qua per fare un esempio non esiste o quasi la violenza sulle donne, i bambini sono super tutelati, gli scippi per le strade ormai un ricordo. Almeno alla Isla de Margarita».
Isla de Margarita non è di certo Caracas, come l’Isola d’Elba non è Roma…
«Margarita è la Capri del Venezuela, il luogo che qualsiasi venezuelano sogna per le sue vacanze, la Perla del Caribe dove ci si diverte, si è felici, si vive il mare e la spiaggia. I ritmi sono lenti, si respira, si vive in pace, in armonia con gli altri e con una natura mozzafiato. E si lavora come se si vivesse in vacanza, in mezzo a musica, colori e sorrisi, tutto circondati dalla cordialità della gente».
Qual è l’immagine dell’Italia vista dal Venezuela?
«È ancora quella del primer mundo, del Paese della cultura, del cibo fantastico. Per i venezuelani l’italiano ha quel qualcosa in piu che ancora lo fa amare al di qua dell’Atlantico. L’italiano è sempre il benvenuto e ben accetto. E può sentirsi ancora a casa come in una macchina del tempo che lo riporta indietro di cinquant’anni fa, quando un sorriso era un sorriso, un buongiorno di augurava con spontaneità, quando una stretta di mano era una stretta di mano».
E se volete trasformare la vostra vita anche voi in una favola, scrivete a Guido.
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