La terribile vicenda di Noa Pothoven, la ragazza di diciassette anni olandese che ha scelto di porre fine alla sua giovane vita con un suicidio approvato dalla famiglia, lasciandosi morire di fame e di sete davanti ai genitori, perché il Governo dei Paesi Bassi glielo impediva, ricorda un’altra vicenda spagnola, quella di Ramon Sampedro. Sampedro era un pescatore galiziano che, nel 1968 a venticinque anni, subì la frattura del collo a seguito di un tuffo in un tratto di fondale basso. Un errore fatale che lo paralizzò. Per ventinove anni rimase un vegetale inchiodato in un letto, incapace di muovere un […]