Colpo di scena a Madrid. Pablo Iglesias, 43 anni a ottobre, politico, politologo, accademico, e, soprattutto, fondatore e leader di Podemos, il movimento popolare nato dal basso e diventato partito politico dell’area della sinistra spagnola, si è dimesso ieri da Vice Presidente del Consiglio. Lo ha fatto per candidarsi alla presidenza della Comunità di Madrid che da qualche giorno è senza guida, dopo che Isabel Ayuso Díaz (Partito Popolare) ha scelto il Parlamento regionale.
Un fatto che ha sconvolto la politica spagnola, non lo scioglimento del Governo regionale madrileno, ma la mossa di “codino da tanguero” Iglesias. La decisione arriva in un momento cruciale per l’esecutivo centrale, dopo mesi di lunghe e ostinate incomprensioni con l’alleato a capo dei Socialisti spagnoli, e attuale premier, Pedro Sánchez. Tra i due, Sánchez e Iglesias, le cose non andavano più bene, non riuscivano a trovare un accordo per legiferare su una riforma. Iglesias, addirittura, provocava l’alleato chiedono il consenso alla parte dell’opposizione, corteggiando il Partito Popolare col quale faceva ostruzionismo sulle proposte in Parlamento dei Socialisti.
Poi è arrivata la questione dell’arresto ed ella condanna al carcere del rapper catalano Pablo Hasél che ha scatenato la protesta in strada delle forze anarchiche e indipendentiste a Barcellona e in altre città della catalogna e della Spagna. Iglesias assieme a Podemos avevano difeso i manifestanti, sorvolando sui disturbi e le distruzioni provocate dai manifestanti che erano diventate orde di violenti che per oltre due settimane lo scorso febbraio hanno messo a ferro e fuoco la capitale catalana provocando trecento milioni di euro di danni ad auto, negozi e arredi pubblici.
Per gli analisti politici spagnoli la dipartita dal Parlamento di Iglesias potrebbe riportare una certa armonia alla Moncloa, rasserenando i rapporti con i ministri di Podemos. Altri azzardano anche che Sánchez potrebbe fare da sé, ovvero governare con una maggioranza minima senza l’appoggio di Podemos, chiedendo più sostegno ai vari partiti separatisti spagnoli, dai catalani ai baschi. Staremo a vedere che cosa succederà nella politica spagnola: Iglesias è uno abituato a colpi di scena, aspettiamo il prossimo.