Tutto era iniziato nel novembre dell’anno scorso, quando Mikel Gomez, studente sedicenne, di un istituto tecnico superiore di Valladolid si era presentato in classe con una gonna, al posto dei pantaloni. Alla fine della prima ora di elezione, Mikel venne convocato dal preside della scuola. Davanti a lui, Mikel sostenne che con quel suo gesto voleva combattere gli stereotipi sulla differenza di genere e quindi di vestirsi. Come le donne portano i pantaloni, perché gli uomini (a parte i clan nobili scozzesi) non indossano la gonna? Mikel fu sospeso per due settimane, ma è stato promosso e fine giugno.
Per sostenere la lotta di Mikel Gomez, Jose Piñas, professore di matematica di un altro istituto in Spagna si è presentato a lezione in gonna innescando la campagna social su Twitter #LaRopaNoTieneGenero, ovvero “I vestiti non hanno un genere”. L’iniziativa ha rastrellato molti altri proseliti, tra i professori e gli studenti, tutti uniti in gonnella contro le discriminazioni e per denunciare la sospensione di Mikel che aveva aveva denunciato l’accaduto in un video su TikTok, mostrando anche l’indumento “incriminato”. Il video ha ottenuto più due milioni di visualizzazioni e la sua storia è diventata virale.
Ora, l’hashtag #LaRopaNoTieneGenero ha conquistato tutti i social. Altri due insgenanti ci hanno messo la faccia, Manuel Ortega e Borja Velaquez, due insegnanti della scuola elementare Virgen de Sacedon a Valladolid che hanno scelto di mettere la gonna per denunciare un nuovo episodio di discriminazione di genere con atti id bullismo. Uno dei loro studenti aveva ricevuto insulti omofobi per aver indossato una t-shirt con un personaggio degli anime. Ortega si è detto “inorridito” dalla spietata presa in giro e ha spiegato che in quel momento ha deciso di collaborare con Velaquez per “promuovere la tolleranza” indossando la gonna per un mese. ”Per una scuola che educa al rispetto, alla diversità, alla coeducazione e alla tolleranza”, ha scritto Velaquez su Twitter, “Vestiti come vuoi! Ci uniamo alla campagna #LaRopaNoTieneGenero”.

El País di questa vicenda ha scritto: “Come spiega l’hashtag, infatti, il modo in cui ci vestiamo e scegliamo di apparire (ovvero l’espressione di genere) non ha necessariamente a che fare né con la nostra identità di genere né tantomeno con l’orientamento sessuale. Puoi essere tranquillamente un uomo cisgender ed etero e usare lo smalto senza che questo crei la minima “confusione”. Ecco perché la scelta di questi professori è rivoluzionaria: con il loro esempio mostrano agli alunni che quello che vediamo dall’esterno non ha nulla a che vedere con l’identità o la sessualità. Non solo: trasmettono il messaggio che è giusto essere se stessi fino in fondo e – soprattutto – lasciare che gli altri lo siano senza giudizi e discriminazioni”. Inoltre, Ortega e Velaquez, intervistati sempre da El País hanno dichiarato che: “Abbiamo assistito a un notevole cambiamento positivo nel comportamento degli studenti da quando hanno iniziato a indossare le gonne. La scuola spagnola dovrebbe fare di più per promuovere il rispetto e la tolleranza in classe”.