Il premier Pedro Sánchez e il suo Governo socialista hanno sbagliato a imporre agli spagnoli il lockdown: la Corte costituzionale di Madrid lo ha definito “incostituzionale come strumento giuridico utilizzato dall’esecutivo”. La sentenza della Corte ha avuto il favore di sei voti favorevoli e cinque contrari e ora potrebbe innescare una ondata di ricorsi e richieste danni da chi ha subito multe per essere sceso in strada durante il coprifuoco o, soprattutto, agli esercenti colti con i loro locali di ristorazione o di vendita aperti durante il divieto nazionale. Oltre un milione di spagnoli è stato multato e la sentenza del Costituzionale potrebbe provocare parecchi milioni di risarcimenti.
La Corte non ha messo in dubbio la necessità o la pertinenza delle misure varate a suo tempo da Sánchez, quanto il meccanismo legale scelto per la loro applicazione, ovvero lo stato di emergenza sanitaria. Il lockdown costituiva una limitazione dei diritti fondamentali dei cittadini, come la libertà di movimento, secondo la Corte l’esecutivo avrebbe dovuto fare ricorso allo stato di assedio che tuttavia – a differenza di quello di emergenza sanitaria – richiedeva un voto favorevole da parte del Parlamento.