Ricevo da mio fratello maggiore Michele che, da oltre trent’anni vive a Ginevra e che ha avuto la pessima idea di trascorrere le vacanze con sua figlia nel suo Paese natale, in un campeggio di Diano Marina, ed è diventato testimone della maleducazione, del menefreghismo e della bruttezza di alcuni italiani, liberi di fare confusione fino a notte fonda e di violare l’Art. 659 del Codice Penale che, dovrebbe, punire con una multa chi ci impedisce di riposare e che qui, lo ricordiamo. Segue lettera di mio fratello.

Art. 659 – Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici(1), è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 309.
Si applica l’ammenda da euro 103 a euro 516 a chi esercita una professione o un mestiere rumoroso contro le disposizioni della legge o le prescrizioni dell’Autorità.

Questa è la mia brutta esperienza di vacanza al campeggio Villaggio Turistico Marino a Diano Marina. Avevo previsto di trascorrere una settimana in questa struttura turistica, ma dopo tre giorni me ne sono andato con grande disgusto per la totale assenza di rispetto del riposo dei campeggiatori. La mia tenda, infatti, era posizionata adiacente il recinto del campeggio che dava su uno spazio comune di un condominio privato dove, ho notato sulla mia pelle, dalla mezzanotte fino all’alba si riuniva una ventina di giovani che si sentiva libera di fare tutto il baccano e il rumore possibile, consapevole della sua impunità grazie alle Forze dell’ordine totalmente pigre e disinteressate intervenire per applicare la legge.

Ho denunciato il fatto alla reception ma una signora bruna dai modi un po’ troppo risoluti mi ha fatto subito capire che non poteva farci niente poiché le suddette persone, (i disturbatori) non trovandosi all’interno del campeggio, erano fuori dal suo controllo. Lo stesso custode notturno sosteneva, con lo stesso menefreghismo della signora, che queste persone facevano baldoria, ma non c’entravano col campeggio e quindi li non poteva riprenderli o invitarli educatamente al rispetto.

Quindi, sono stato costretto a chiamare i Carabinieri più volte durante le notti di disagio. e qui arriva la conferma di quanto l’Italia è scivolata in basso. Un appuntato mi ha risposto con un’aria falsamente indaffarata, che una volta finiti gli interventi in corso, avrebbe potuto ponderare la questione…In pratica nel linguaggio di quell’agente (non dico di tutti i carabinieri d’Italia) significa “fregarsene”. Infatti, pur avendo sollecitato più volte l’intervento di una loro auto, nessuno è mai intervenuto.

Per questo tengo a precisare che il silenzio notturno non è importante né per la direzione della suddetta struttura turistica cui, senza nascondersi dietro a banali scuse, non interessa la quiete delle notti per i suoi ospiti paganti. Inoltre, confrontandomi con i campeggiatori abituali, tutti hanno tutti alzato le braccia al cielo, mostrando totale rassegnazione a tale malcostume che, ripeto, dovrebbe essere sanzionato dall’Art. 659 che difende il diritto di ognuno al riposo.

Michele Pellegrino

Capite, cari amici lettori del mio Blog, perché i turisti non vengono più in Italia? Certo anche a Benidorm fanno casino, ma quello è divertimentificio spagnolo fatto per fare casino dove i genitori con figli piccoli non ci mettono mai piede. Ma vi assicuro che se quello che è successo a mio fratello fosse successo in Spagna, come le medesime logistiche e situazioni, la Guardia Civil, su segnalazione di un cittadino, sarebbe certo intervenuta e anche col manganello per spiegare a questi ragazzi che il lo diritto di divertirsi non deve essere una privazione per il diritto di altri al riposo.