All’inizio di questa maledetta pandemia, quando tutti annaspavano senza sapere nulla del virus che veniva dalla Cina, l’Italia ha fatto scelte importanti, alcune sbagliate, ma con la scusante di avere pochissime notizie sul Covid-19 e sulla sua contagiosità e mortalità: informazioni che poi abbiamo scoperto sulla nostra pelle.
Comunque, all’inizio la Spagna copiava, con una distanza temporale di dieci giorni, le scelte del Governo di Roma. L’Italia chiudeva bar e ristoranti, cinema e palestre, lo stesso faceva più tardi la Spagna. L’Italia ordinava la mascherina sempre indossata in strada e in luoghi con persone, e Madrid copiava.

Quando poi è arrivata l’estate, la Spagna ha riaperto i battenti, ufficialmente, il 22 giugno (Barcellona e la Catalogna il 15 giugno), ma poi, sull’argomento discoteche, quando ha catto capolino la seconda ondate (che per alcuni virologi è ancora la prima), si è vista la differenza

A Ibiza da cinquant’anni ci sono le migliori discoteche al mondo, per grandezza e dj famosi.

tra la mentalità italiana (e romagnola) e quella spagnola (eivissiana). La Isla Blanca, Ibiza, la perla del Mediterraneo, conosciuta come il divertimenticificio mondiale per il popolo della discoteca, prima ancora del DL di Madrid che chiudeva tutti i locali ludici, ha chiuso le sue famosissime discoteche, rinunciando a decine di milioni di euro di incasso a settimana. Il Governo delle Baleari ha deciso, in pochi hanno protestato, la maggior parte ha capito che c’erano in ballo centinaia di vite umane.

Che cosa è successo invece in Romagna? Patria del liscio, della balera e della discoteca? La maggior parte delle discoteche sono ancora aperte, attirano giovani che, dopo cinque minuti che ballano, gettano via la mascherina, e si accalcano. In discoteca i i ragazzi tra i 16 e 21 anni vanno per ballare, ma anche per strusciarsi, toccarsi coi corpi, stuzzicarsi, conoscersi, baciarsi e limonare…tutte azioni estremamente vietate perché provocano il fiorire di uova casi di coronavirus.
L’arroganza dei gestori delle discoteche ha toccato il limite e il Governo ne è uscito con le ossa rotte. Esiste un ordine di chiusura e non chiudono? O chiudono quando vogliono. In nome del dio denaro, delle manfrine e dei piantini da verginale perché quant’anno non si guadagna (e non pagate le tasse) e non possono cambiare il Porsche o la Maserati.

Ma non tutti i discotecari sono così insensibili, molti hanno capito e hanno chiuso, altri hanno protestato, gli irriducibili saranno pagati dalle anziani che, spero, cadranno a pioggia sui loro portafogli. Divertirsi, almeno per un periodo di sacrifici, non indispensabile, come non lo è mangiare al ristorante (almeno che si è totalmente negati anche a farsi perfino un uovo al tegamino). Come non lo è nemmeno andare in spiaggia, ripeto, almeno per un periodo col quale possiamo soffocare la pandemia. E, invece, in Italia, diamo spazio ai boss delle spiagge quelli che ci lasciano mezzo metro di sabbia libera tra la battigia e le loro file di ombrelloni e sdraio da 80 euro al giorno. E sapete che la maggior parte di questi pirati che ora frenano perché hanno il lido vuoto, quanto pga all’Erario italiano? Paga quasi zero, un manciata di euro per sfruttare un luogo che all’etereo è sacro ed è lasciato libero. Come in Usa, Spagna, Brasile, Francia, Portogallo, Australia..noi no: in Itala svogliamo muoverci senza mezzi, dobbiamo farci spennare dai Tassinari e se vogliamo andare al mare dobbiamo farci scuoiare vivi da un’altra lobby di ladroni legalizzati: i proprietari dei lidi. Italiani, ma quando vi incazzerete e inizierete a non pagare per ciò che vi spetta di diritto?